«Costa teatina, Parco dimenticato»

Salvatorelli: i politici abruzzesi non hanno difeso la riserva

PESCARA. «Rinviare continuamente l'istituzione del Parco nazionale è ancor più grave alla luce di tante minacce che incombono sull'integrità della Costa teatina: industrie insalubri, piattaforme petrolifere, nuove cementificazione e altro. Colpire al cuore il futuro Parco e con esso le economie che ne trarrebbero innegabile vantaggio in questa crisi, non è accettabile». Lo afferma Lino Salvatorelli, coordinatore della Costituente per il Parco nazionale della costa teatina, a pochi giorni dal voto in Parlamento che ha rinviato al 31 dicembre l'istituzione della riserva protetta che sarebbe dovuta nascere alla fine del settembre scorso. Il voto che ha fatto slittare la creazione del quarto parco nazionale abruzzese è avvenuto sul cosiddetto decreto Milleproroghe.

Secondo il leader della Costituente (che raccoglie cittadini, associazioni, operatori turistici, cantine, sindacati, amministratori, agricoltori), «questa incredibile nuova proroga danneggia profondamente la Costa teatina e i suoi migliori progetti».

«Sono passati 12 anni dalla legge istitutiva del Parco, un tempo lunghissimo che non ha precedenti nella storia delle Aree Protette Italiane, e probabilmente europee e mondiali», dice Salvatorelli. «Il tempo che si sta perdendo sarà l'occasione per danneggiare l'integrità della Costa Teatina, un luogo amatissimo da tutti gli abruzzesi. Sarà per questo che il rinvio di una decisione attesa da tutti gli abruzzesi lungimiranti non l'ha firmata un deputato locale (si ricordino le retrograde posizioni contro l'area protetta espresse dal senatore Di Stefano) ma il senatore D'Alì, dalla lontana Sicilia».

A nome della Costituente, Salvatorelli chiede «a tutta la classe politica abruzzese di difendere la propria terra, e i veri interessi di chi li ha eletti, chiediamo che i parlamentari, i senatori, i sindaci, la provincia, con in testa la Regione si muovano con celerità e rispetto delle intelligenze».

«La proroga», aggiunge Salvatoreli, «è deleteria, ma è comunque soltanto un rinvio. Restano dieci mesi per perseguire i veri interessi anche economici degli abruzzesi,. In questi dieci mesi politici e amministratori sono chiamati a porre in essere tutte le strategie possibili per salvaguardare la costa teatina e per predisporre ogni cosa in modo che a fine anno il Parco prenda finalmente vita, senza ulteriori indugi. Non ci piace, ma è soltanto una proroga e la politica locale ne tenga conto schierandosi finalmente compatta a difesa dei veri interessi degli abruzzesi. E' l'unica strada per ridare speranza a un territorio oggi in grevissime difficoltà anche per le dissennate scelte del passato».

«Basta teatrini, basta menzogne», conclude il coordinatore della Costituente per il Parco nazionale della costa teatina. «Si abbia il coraggio di scelte forti e lungimiranti per la vita del nostro Abruzzo».

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