Abruzzo

Dazi, lo studio della Cna: «L’Abruzzo è la regione più colpita d’Italia, il 17,1% dell’export è verso gli Stati Uniti»

5 Agosto 2025

Arrivano dall'Abruzzo sul mercato statunitense prodotti per un valore superiore a 1,6 miliardi di euro, il 17,1% delle merci esportate, la percentuale più alta tra tutte le regioni. E la media italiana è del 10,4%.

PESCARA. L'Abruzzo è la regione italiana che subirà il contraccolpo peggiore dall'introduzione dei dazi americani in proporzione al volume complessivo delle sue esportazioni. E' quanto emerge da una recente ricerca condotta dall'Area Studi e Ricerche della Cna nazionale. Arrivano dall'Abruzzo sul mercato statunitense prodotti per un valore superiore a 1,6 miliardi di euro, il 17,1% delle merci esportate, la percentuale più alta tra tutte le regioni. Seguono Toscana e Molise. E la media italiana è del 10,4%.

La ricerca è presentata a Pescara in conferenza stampa dal direttore della Cna Abruzzo, Silvio Calice, e dalla vicepresidente regionale, Linda D'Agostino.

Nel dettaglio, la quota più cospicua del "paniere Abruzzo" che sarà colpita è quella del comparto farmaceutico, che nel 2024 rappresentava il 57% dell'export verso gli Usa, con un valore significativo sul totale nazionale del settore (9,2%). A seguire, l'area che raggruppa prodotti come computer, apparecchi elettronici e ottici (12,8% della quota regionale, 11,8% del totale nazionale del settore); poi alimentari, bevande e tabacco, che incidono in misura dell'11,1 % (per un valore nazionale nel comparto del 2,3). Staccato (8,7%) c'è il settore dei macchinari e apparecchi "n.c.a.": ovvero caricabatterie, automazione e simili. Per 17 regioni italiane gli Stati Uniti sono fra i tre principali mercati di sbocco delle esportazioni, che l'anno scorso hanno sfiorato i 65 miliardi di euro. Oltre il 50% dell'export diretto verso gli States parte da Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana.

"I dazi al 15% previsti dall'accordo tra Stati Uniti e Commissione Europea - osserva lo studio della Cna Nazionale - impatteranno in modo consistente sull'export verso gli Usa che complessivamente supera i 100 miliardi di euro, stimando la quota di componentistica e beni intermedi diretta soprattutto verso Germania e Francia. Inoltre, non c'è ancora certezza su categorie come agroalimentare e farmaceutica sulle quali è in corso un'indagine da parte dell'amministrazione americana".