Depuratori ed eco-reati: le piaghe dell’Abruzzo secondo Goletta Verde

Le analisi salvano solo due siti (a Pescara e Pineto) su 9 monitorati, Raddoppiati i reati sul mare. Ma ci sono 334 milioni di euro di lavori in corso...

PESCARA. Su nove punti monitorati sette hanno evidenziato cariche batteriche oltre i limiti consentiti. Sotto accusa ci sono ancora una volta foci di fossi e fiumi. «Il deficit depurativo in Abruzzo rischia di compromettere da una parte le bellezze naturali di questa terra e dall'altra anche di affossare l'economia turistica», commenta il presidente regionale di Legambiente, Giuseppe Di Marco. L’occasione è l’illustrazione dei dati sull’inquinamento marino – vedi tabella accanto – raccolti da Goletta Verde nell'annuale campagna lungo le coste.

Forse l’Abruzzo quest’anno riesce a salvarsi dall’assegnazione della Bandiera nera (la candidatura è per la spiaggia del Molise “irriverente” nei confronti del fratino), ma la situazione disegnata è sostanzialmente uguale a quella dell’anno scorso quando i prelievi furono effettuati in particolare a Pescara prima che si rompesse la mega fogna in via Raiale. Ed il sito di piazza Primo Maggio (non fosso Vallelunga) a Pescara, è insieme a quello di Pineto (nei pressi di via Liguria), l’ unico a salvarsi avendo riportato valori entro i limiti di legge.

Ma attenzione: i prelievi e le analisi (su parametri microbiologici) di Goletta Verde si riferiscono al 25 e al 26 luglio senza eventuali ripetizioni come al contrario fa l’Arta (Agenzia regionale per l’ambiente). «Questo non vuol dire che non sono affidabili nè scientifici», ci tiene a precisare Di Marco, «restituiscono comunque un’istantanea utile per individuare e i problemi e ragionare sulle soluzioni».

Ed i problemi confluiscono sulla mancata depurazione. Criticità che si ritrovano nel quadro delineato dall'ultima procedura d'infrazione aperta dall'Ue nei confronti dell'Italia che comprende anche 26 agglomerati urbani abruzzesi. La procedura di infrazione può costare all'Abruzzo, fino al completamento degli interventi di adeguamento richiesti, 8 milioni di euro. «Sono già stati affidati interventi per circa 170 milioni di euro e per questo ci attendiamo soluzioni che possano essere rapide ed efficaci», aggiunge Di Marco.

«A breve termineranno i primi lavori promossi dalla Regione sul fronte della depurazione. Sono in corso 67 interventi. Una parte dei lavori sarà conclusa a settembre e una parte a giugno del 2017», puntualizza il sottosegretario della giunta regionale con delega all'Ambiente, Mario Mazzocca. Oltre a questi interventi per 101 milioni di euro, Mazzocca parla di altri lavori per ulteriori 69 milioni per dicembre 2018. A questi si aggiungono le somme nel Masterplan per impianti depurativi e potenziare quelli esistenti: «In totale si arriva a 334 milioni, da 15-20 anni non si interveniva in maniera strutturale ma ci si limitava a fare solo manutenzione».

A conferma di una situazione che è da tenere sotto controllo Legambiente ci sono i dati del dossier “Mare Monstrum” .

I reati ai danni del mare che forze dell'ordine e Capitaneria hanno intercettato in Abruzzo nel 2015 sono stati 611 (in crescita del doppio rispetto ai 301 dello scorso anno) con 599 arrestati e denunce e 161 sequestri. Sono 4,9 i reati per ogni km di costa. Le segnalazioni sugli scarichi selvaggi sono state 266 (con 262 denunce e 98 sequestri). A seguire i reati relativi alla pesca di frodo con 158 infrazioni (123 denunce e arresti e 41 sequestri) e quelli legati al ciclo del cemento, con 156 infrazioni (183 denunce e 21 sequestri). Infine, i reati sulla navigazione con 31 i reati contestati, e altrettante denunce. (a.mo.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA