Di Primio blocca i lavori a S. Giustino

Primo atto del neosindaco mentre parte il toto-assessori. L’Udc vuole la poltrona di vice Scalpita la componente forzista. Giustizia sociale chiede un posto all’altezza del risultato

CHIETI. Umberto Di Primio ha chiesto ieri con una lettera al dirigente del settore lavori pubblici, al segretario generale del comune e al responsabile della gara, la sospensione dell’appalto per il rifacimento di piazza Vittorio Emanuele II (piazza San Giustino). E’ il primo atto del nuovo sindaco in attesa della proclamazione ufficiale. «La richiesta», ha spiegato il sindaco Di Primio, «è legata alla mancanza del parere della soprintenza, e perché ci sono altre priorità».

«Appare assolutamente inopportuno», dice Di Primio, «procedere alla gara, viste le condizioni del Palazzo Valignani, sede del Comune, e di quello di Giustizia, che necessitano di interventi di consolidamento».

Di Primio ha quindi mantenuto la prima promessa: bloccare i lavori di piazza San Giustino, ora per lui inizia un cammino più complesso. Governare le sette liste non sarà facile, e non sarà facile mettere ordine nel partito. Probabilmente il nuovo consiglio comunale si riunirà prima dei 20 giorni previsti dalla proclamazione degli eletti, perché entro il 30 aprile l’assemblea dovrà varare obbligatoriamente il bilancio preventivo dell’ente. Nel frattempo Di Primio dovrà trovare la quadra tra le richieste degli alleati per la formazione della giunta.

Alla vigilia del voto aveva detto che nell’affidamento degli incarichi avrebbe rispettato il dettato delle urne. Dunque il discorso deve cominciare dalla sua lista, il Pdl, dove spicca un risultato singolare e inaspettato: l’elezione di Domenico Di Fabrizio (un outsider assoluto) con il record di preferenze di questa tornata elettorale: 849. Potrà Di Primio non premiare in qualche modo il suo miglior competitore? Ha ambizione assessorili Mario Colantonio, che nella scorsa legislatura è stato capogruppo di An e poi del Pdl. Colantonio potrebbe prendere il posto che fu di Valter De Cesare, all’Urbanistica. Non nasconde l’ambizione di tornare a occupare un posto in giunta, magari nella posizione di vicesindaco Emilia De Matteo, capogruppo di Forza Italia nella passata legislatura. Dalla sua la De Matteo ha due argomenti: il fatto di essere di area forzista (il sindaco Di Primio è un ex An) e di essere donna in una giunta che sarà molto se non tutta maschile. Anche Vincenzo Ginefra, un passato da assessore nella giunta Cucullo, potrebbe nutrire ambizioni ma è il 13º degli eletti Pdl e potrebbe non avere la forza necessaria per affermarle.

Tra gli alleati la migliore performance eletotrale è stata quella dell’Udc. La lista ha ottenuto 4.669 voti, il 14,42% del totale, seconda forza della coalizione. Il vicecoordinaotre regionale Enrico Di Giuseppantonio è stato molto esplicito: «porteremo nelle giunte che si costituiranno la nostra esperienza e il nostro senso delle istituzioni». L’Udc potrebbe puntare alla poltrona di vicesindaco o alla presidenza del consiglio. L’uomo su cui punterebbe è Antonio Viola, attuale presidente dell’ente fieristico teatino. Ma il discorso potrebbe anche intrecciarsi con quello regionale. Da tempo il partito di Casini preme su Chiodi per una trattativa sull’ingresso scudocrociato in maggioranza. Ma Chiodi ha cercato sempre di rimandare, anche perché non ha bisogno di rafforzare la compagine e perché l’Udc vuole un posto in giunta. Delicato il discorso della lista Giustizia Sociale, messa in piedi da Bruno Di Paolo. L’ex consigliere regionale ha ottenuto una buona affermazione personale (603 voti) e un lusinghiero 7,9% con tre seggi (per appena 30 voti non è scattato il quarto consigliere). E’ facile dunque che Di Paolo entri in giunta, e che possa competere per la carica di vicesindaco o di presidente del consiglio.

Meno problemi Di Primio avrà dalle altre tre liste della coalizione: Alleanza per Di Primio (due seggi), Popolo di Chieti-Lega Nord (un seggio) e Mpa-Idea comune. Quest’ultima lista ha ottenuto due seggi (Giuseppe Giampietro, ex assessre di Ricci e Liberato Aceto). Aceto ieri ha fatto capire che la sua è una lista di transizione. E presto o tardi la vedremo confluire in una formazione più strutturata. Con quale esito si vedrà.

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