Fondi Fas, inizia l'iter in Senatoemendamento Idv contro i tagli

Mascitelli (foto) lancia l'appello per salvare i finanziamenti: il rischio di riduzione è reale, il centrodestra faccia sinergia con noi. L'emendamento sarà sostenuto anche dai senatori del Pd Legnini e Lusi

PESCARA. Parte oggi in commissione Bilancio del Senato l'esame della manovra finanziaria. Il capogruppo Idv in commissione Alfonso Mascitelli presenterà un emendamento all'articolo 1 del decreto in cui si esplicita l'esclusione dei fondi Fas dai tagli previsti dal governo. «Il rischio di tagli è infatti reale», spiega il senatore.

«Infatti all'articolo 1 della manovra», spiega Mascitelli, «mentre si esclude dai nuovi tagli il fondo unico dello spettacolo e i fondi per la ricerca e l'università, si dice che di questa esclusione non fa parte il Fas. E se si aggiunge che ai ministeri si tagliano risorse per 6 miliardi, è evidente che anche le voci dei ministeri andranno a incidere sulle risorse Fas. Per questo farà una proposta emendativa e la motiverò abbondantemente. Certamente il testo sarà sostenuto dai colleghi del Pd Legnini e Lusi, ma avevo chiesto maggiore sinergia anche al centrodestra che però ha fatto finta di non sentire».

Se il testo passerà senza emendamenti, il governo avrà tempo entro il 25 settembre per definire i tagli da fare nei vari capitoli di spesa, poi, entro il 20 ottobre presenterà la legge di bilancio in cui saranno allegati gli aggiornamenti sulla assegnazione dei Fas. «Se perdiamo questo treno», dice Mascitelli, «l'anno prossimo non ce ne sarà un altro, a meno che, per salvare le apparenze non si firmi un altro di quei protocolli con risorse virtuali».

Ieri il governatore Gianni Chiodi sul nostro giornale si è detto ottimista sui tagli, anche se prudentemente non li ha esclusi. Più pessimista il suo collega presidente della Campania Stefano Caldoro, secondo il quale i primi fondi a essere tagliati e che, pertanto, dice, «non vedremo», saranno proprio i Fas. Caldoro ha anche aggiunto che la riduzione dei trasferimenti per 20 miliardi a Regioni ed enti locali sono «azioni sulla carne viva dei cittadini» che colpiranno «trasporti, assistenza, scuola».

Preoccupati per i Fas sono anche i costruttori. Se ne è fatto interprete Paolo Buzzetti, presidente dell'Ance che in un'intervista al Sole 24 Ore ha ribadito «la netta contrarietà» della categoria «a qualsiasi ulteriore spostamento di risorse Fas a impieghi diversi da quelli delle infrastrutture. Avevamo avuto assicurazione che l'epoca del Fas-bancomat sarebbe finita. Più in generale, avevamo lanciato già a maggio l'allarme con gli Stati generali dell'edilizia. Qualcuno ci aveva trattato con sufficienza, ma avevamo visto giusto e quell'iniziativa e le proposte conseguenti sono servite a tenere coeso e in piedi un settore allo stremo. Ora, però, senza rilancio, si chiude».

Il Fas Abruzzo ha già subito doverse riduzioni. Si parte dagli originari 854 milioni del 2007 per passare subito a 811 milioni con la decurtazione del 5,02% deciso nel 2009 dal Cipe. Si scende a 730 milioni per una ulteriore decurtazione del 10% per la riduzione delle missioni di spesa dei ministeri. Si risale a 772 milioni dopo il terremoto perché le Regioni decidono di restituire all'Abruzzo il primo taglio del 5,02%. Ma si scende ancora a 612 milioni per l'utilizzo di 160 milioni di fondi Fas come copertura di parte del buco della sanità di 360 milioni scoperto nel 2010. La Regione conta ora di recuperare 110 dei 160 milioni dalla vendita degli immobili delle Asl attraverso una convenzione con Infrastrutture lombarde. Ma il progetto è ancora in fase di studio. (a.d.f.)

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