I giudici del Tar fermano le auto blu

Accolto il ricorso Codacons: Regione ed enti locali si adeguino

PESCARA. Anche l'Abruzzo è interessato alla sentenza con la quale il Tar del Lazio ordina lo stop alle auto blu di Regioni ed enti locali. L'applicazione della sentenza viene sollecitata dal Codacons, l'associazione consumatori, che aveva impugnato il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 3 agosto, relativo alla regolamentazione delle auto in uso a presidenti e assessori.

Secondo il Codacons, il decreto escludeva di fatto dall'ambito di applicazione tutte le Regioni e gli enti locali. «Il Tar», si afferma in una nota del Codacons, «ha rilevato come «la limitazione segnatamente per quanto concerne Regioni ed Enti locali, non solo non trova fondamento nella norma primaria in pretesa attuazione della quale il decreto presidenziale è stato emanato, ma neppure rivela profili di ragionevolezza e logicità con immediatezza apprezzabili, atteso il considerevole onere per le finanze pubbliche».

Secondo i dati più recenti il parco auto della Regione è composto da circa 204 automezzi e ha subito dal 2009 al 2010 un taglio di 29 auto. Risale a un anno mezzo fa la polemica su 6 Audi grigie super accessoriate che la Regione aveva preso in leasing. Il capogruppo regionale dei Verdi, Walter Caporale, plaude alla sentenza del Tar del Lazio, su ricorso del Codacons, e con ironia afferma che «in Abruzzo le auto-blu sono grigie e non sono neanche di marca italiana». «Non è sufficiente dire che occorre fermare i costi della casta», sostiene Caporale, «ma bisogna agire concretamente e per fortuna quando non provvede la politica intervengono i cittadini attenti. Per questo rivolgo un plauso alla Codacons che fa gli interessi dei consumatori e di chi paga le tasse e vuole che siano impiegate per il benessere comune e non dei soliti noti».

«Nelle ultime finanziare», aggiunge il capogruppo regionale dei Verdi, «ho più volte proposto di abolire o ridurre non solo i vitalizi ma anche altre indennità, privilegi "accessori" che vanno a formare l'emolumento complessivo degli eletti come telefoni, auto blu, tessere autostradali e rimborsi chilometrici: privilegi inutile e costoso per governatore e assessori regionali». (cr.re.)

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