Il drone made in L’Aquila che “fiuta” gli umani

La Eadrone progetta e realizza aerei senza pilota con abilità specifiche utilizzabili in agricoltura ma anche nella ricerca di persone scomparse

L'AQUILA. Qualche anno fa era ancora il ronzio simile a quello di un fuco a segnalare la presenza di un drone nei paraggi. Oggi i “mezzi aerei a pilotaggio remoto” possono volare silenziosamente per 20 ore e raccogliere informazioni o prelevare campioni di nubi vulcaniche, chimiche o nucleari. Come è successo durante il disastro nucleare di Fukushima in Giappone. Il mercato dei velivoli senza pilota a bordo, conosciuti, appunto, come droni, è in crescita. Secondo una ricerca del Sole 24 ore, nei prossimi 10 anni è previsto per i droni civili un giro di 150 miliardi di dollari. Di questi, 15 miliardi solo in Europa. Viene dunque dalla natura il nome di un mezzo nato in ambito militare e che oggi trova applicazione in diversi contesti nel mondo civile.

In Abruzzo c'è chi lo sperimenta in ogni campo. E' il caso particolare dei “ragazzi” di Eadrone srl, start up innovativa messa in piedi l'estate scorsa da una decina di sognatori coraggiosi dall'età media tra i 30 e i 32 anni, moderni don Chisciotte contro burocrazia e crisi economica, che però più che al mercato privato, si rivolgono alla pubblica amministrazione. L'estate scorsa è stato con uno dei loro droni che si è individuato il corpo senza vita di Mario Senese, l'anziano originario di Tocco da Casauria scomparso nel luglio scorso. Il drone non sostituisce l'uomo. Ma lo aiuta.

La Eadrone srl sviluppa e realizza i droni per usi specifici: dalla ricerca di persone scomparse alla riduzione di fertilizzanti in agricoltura (sorvola i campi inviando delle onde elettromagnetiche alle piante, “comprendendo” se le piante hanno bisogno di acqua o un pesticida); dalla consegna di farmaci da banco al controllo e alla vigilanza del territorio; dal monitoraggio del rischio idro-geologico al posto degli aerei e con un notevole abbattimento dei costi, al rilevamento di gas radon. Quest'ultimo è, forse, destinato a far discutere il mondo scientifico. Ideato in collaborazione con la Fondazione Giuliani Onlus, del tecnico aquilano del radon Giampaolo Giuliani, consiste nel rilevamento aereo, a un'altezza di 100 metri, del livello termico prodotto dal gas radon. Punto di partenza, è la ricerca, con ingenti investimenti (in quattro mesi di ricerca la Eadrone ha investito, nel complesso, 330mila euro) e personale competente: ingegneri aerospaziali, ricercatori in fisica, chimica, informatica. A guidare, come amministratore, la Eadrone srl, è Massimo Biancone, imprenditore 34enne originario di Pescara ma «cittadino dell'Aquila dal 2011», ci tiene a precisare, che ha già all'attivo una serie di altre società, progetti e ambizioni.

Biancone, come ha fatto il suo drone a individuare senesi nelle montagne dell'appennino?

«E' uno dei nostri progetti più tecnologicamente avanzati. Riesce a captare immagini ad alta risoluzione, dotato di una termocamera per “vedere” se la persona dispersa è viva o no, grazie alla capacità di registrare la sua temperatura corporea a 70 metri di altezza. E' stato già utilizzato, oltre che a San Valentino in Abruzzo Citeriore, con il ritrovamento di Senese, anche a Chianciano Terme e Limone . In questo caso veniamo contattati dalle forze dell'ordine. Molto simile è il drone per la ricerca di persone rapite, che ha un naso elettronico che “fiuta” l'odore della persone. Non è stato ancora mai utilizzato, ma abbiamo sottoposto il progetto al ministero della Difesa».

Di che tipo di competenze si avvale la Eadrone srl?

«Della Eadrone srl fanno farte ingegneri, dei quali due aerospazioali, tre informatici, un fisico, un chimico e tecnici specializzati. Questo perché per ogni tipo di progetto servono specifici esperti. Il problema è che non sempre il territorio offre queste competenze, soprattutto per quanto riguarda l'ingegneria aerospaziale. Ci vorrebbero ingegneri di questo tipo, e anche il supporto dell'università. In tal senso quella dell'Aquila alle nostre proposte è rimasta muta finora, mentre a Teramo è partito un percorso per avviare uno spin off con il dipartimento della ricerca. Per un gruppo come il nostro, che si occupa di tutta la filiera, dalla progettazione alla realizzazione del drone, è importante anche avere tecnici con competenze meccaniche. Che nell'Aquilano e in Abruzzo scarseggiano».

E come ovviate al problema?

«Per ora avendo come altro territorio di riferimento Brindisi, città dove vive e lavora di base il mio socio, Gaetanocosimo Massari, ingegnere aerospaziale dell'AgustaWestland (multinazionale italo-britannica che realizza elicotteri, ndr). Ora stiamo usando molti fornitori in comune con AgustaWestland, perché a Brindisi l'indotto è già pronto mentre in Abruzzo è quasi inesistente. Stiamo lavorando per spostare il gruppo interamente all'Aquila e nello stesso tempo formare noi il personale necessario».

©RIPRODUZIONE RISERVATA