L’impero sanitario sull’orlo del fallimento e l’imprenditore teatino indagato per bancarotta.

Il gruppo Villa Pini sotto sequestro

La procura di Chieti nomina un commmissario al posto di Angelini.

CHIETI. Sotto sequestro il Gruppo Villa Pini della famiglia Angelini. Il blitz della guardia di finanza si è svolto lunedì mentre ieri la procura ha nominato il commissario giudiziale, Ugo Zurlo, 66 anni di Cittadella in provincia di Padova, ex manager in diverse Asl venete.
Sequestro e nomina sono state decise dal giudice per le indagini preliminari della procura di Chieti, che sta indagando sull’imprenditore Vincenzo Angelini per il reato di bancarotta fraudolenta. Il provvedimento di sequestro si è reso necessario proprio sulla scorta dell’inchiesta teatina. Il procuratore Pietro Mennini, che dopo aver ereditato l’inchiesta per bancarotta dalla procura di Pescara, dove Angelini veste il ruolo del grande accusatore contro l’ex governatore Ottaviano Del Turco facendo scattare la Sanitopoli abruzzese con 10 arresti e 33 persone indagate, ha inoltrato istanza di fallimento della azienda Villa Pini al tribunale.

Solo con la dichiarazione di fallimento, infatti, la procura potrà procedere per bancarotta fraudolenta. In attesa che il tribunale di Chieti decida, tuttavia, l’inquirente ha chiesto il sequestro. Un provvedimento di natura provvisoria che vedrà il commissario amministrare l’azienda di Angelini fino a che non si dichiari il suo crack ufficiale. Ieri in anteprima la notizia è stata data a Pescara dal presidente della giunta Gianni Chiodi durante la seduta del consiglio regionale. La notizia è stata accolta nell’aula da un boato di approvazione da parte dei dipendenti del gruppo Villa Pini, 1600 lavoratori senza stipendio da nove mesi.

«Intanto», ha spiegato poi Chiodi a il Centro «ho apprezzato come non mai la riservatezza di questa operazione ed è merito della Procura di Chieti e della guardia di finanza. Una operazione non spettacolare, fatta con grande sobrietà verso la quale va il mio apprezzamento. Con l’amministratore giudiziario la prima cosa che auspico e la richiesta di cassa integrazione così, finalmente, i dipendenti potranno avere un minimo di sostegno economico. Un altro aspetto positivo è che negli ultimi giorni ci sono state indiscrezioni su movimenti societari. Questi contatti ora avverranno con grande trasparenza e sotto l’attenzione del Tribunale di Chieti.

Tutto questo è una svolta rispetto al passato, e mi riferisco a quando il Gruppo Villa Pini adoperava i suoi dipendenti come scudi umani per fare pressioni sulla Regione. In questa lunga vertenza si apre uno spiraglio anche se la complessità della vicenda resta». Sulla possibilità che la Regione dopo il blocco degli accreditamenti riapra una collaborazione con Villa Pini l’assessore alla sanità Lanfranco Venturoni si è dichiarato disponibile. «Da parte della giunta Chiodi c’è stata sempre disponibilità», dice Venturoni, «semmani la proprietà ha disertato gli incontri e anche la possibilità di dichiarare lo stato di crisi.

Da parte della Regione con il commissario Zurlo inizieremo a discutere e collaborare e, comunque, la Regione ha sempre accolto le richieste legittime, mentre ha bloccato quelle che non potevano essere soddisfatte. Quando, ad esempio, le commissioni ispettive e i Nas hanno scorporato prestazioni che non andavano pagate. Non ho mai compreso la strategia industriale del Gruppo Angelini. Non pagare i dipendenti e creare una continua conflittualità con le Asl e la Regione. Adesso con un commissario capiremo meglio le motivazioni».