Il meteorologo De Palma: «A Ferragosto torna l’afa, ma sarà sopportabile»

Caldo intenso nelle vallate, di notte anche sulla costa. Le temperature potrebbero raggiungere i 37°-39°. E sono previsti in aumento i tassi di umidità
PESCARA. Sarà un Ferragosto all’insegna del caldo torrido, dopo un periodo di tregua, anche in Abruzzo. Le temperature saliranno gradualmente, fino a sfiorare i 40 gradi, ben oltre la media stagionale. Nella morsa del caldo, come spiega il meteorologo pescarese Giovanni De Palma, finiranno soprattutto l’Aquilano, la Marsica e la Valle Peligna. Sulla costa, invece, l’afa si farà sentire anche durante le ore serali. Ma niente paura, il tutto sarà sopportabile.
Professor De Palma, nei prossimi giorni tornerà il caldo intenso?
«È prevista l’espansione di un promontorio di alta pressione di matrice nord africana, che favorirà condizioni di tempo stabile e prevalentemente soleggiato, ma determinerà anche un progressivo aumento delle temperature che si porteranno ben al di sopra delle medie stagionali. Anche oltre i 5-7 gradi al di sopra delle medie del periodo».
E in Abruzzo?
«Il caldo si intensificherà, soprattutto sulle zone interne della nostra regione, in particolare nell’Aquilano, sulla Valle Peligna e nelle principali valli che si affacciano sul versante adriatico, come Val Pescara o Val di Sangro, dove le temperature potrebbero raggiungere i 37°-39°, specie in questo fine settimana e nella giornata di lunedì. Lungo le coste le temperature massime saranno meno elevate rispetto alle zone interne, ma i tassi di umidità sono previsti in aumento e il caldo sarà afoso».
Sarà un Ferragosto con bel tempo e temperature elevate?
«L’alta pressione dovrebbe continuare a proteggere la nostra penisola dall’arrivo di perturbazioni atlantiche anche nel corso della prossima settimana, tuttavia è probabile che la struttura dell’alta pressione inizi a manifestare un debole cedimento, soprattutto alle quote superiori: questa tendenza, se confermata, non influirà direttamente sul tempo relativo alle zone collinari e costiere, che continuerà a essere stabile e caldo, ma potrebbe favorire lo sviluppo di addensamenti pomeridiani sui rilievi appenninici e, occasionalmente, temporali sulle zone montuose, in attenuazione in serata e in nottata. Al momento è ancora troppo presto per confermare questa tendenza, almeno per quel che riguarda Ferragosto».
In quali zone della nostra regione dobbiamo aspettarci caldo intenso e bolle di calore?
«Soprattutto nelle principali valli che si affacciano sul versante adriatico o nelle zone interne, in particolare Marsica, Aquilano, Valle Peligna, dove il caldo sarà torrido. Temperature meno elevate, tra i 30 e i 33° sono previste lungo le coste, ma l’afa si farà sentire anche durante le ore serali, notturne e al primo mattino, aumentando il disagio fisico».
Dobbiamo prepararci a un caldo record?
«No. Non si tratterà di un’ondata di calore che porterà temperature record: osservando gli ultimi aggiornamenti dei modelli matematici, probabilmente si tratterà di una fase piuttosto calda e abbastanza lunga. Il problema delle ondate di calore non è tanto l’intensità, ma la durata che amplifica il disagio fisico, soprattutto nelle persone più deboli come bambini e anziani».
Nelle zone interne si avrà un po’ di refrigerio al calare del sole?
«Sicuramente andrà meglio sulle zone interne poiché i tassi di umidità saranno meno elevati rispetto alle località costiere e le temperature minime raggiungeranno valori gradevoli, specie in tarda nottata e al primo mattino. Le aree costiere dovranno fare i conti con tassi di umidità piuttosto elevati anche di notte e le temperature minime potrebbero non scendere al di sotto dei 20°. Ma abbiamo un piccolo vantaggio rispetto alla precedente ondata di calore di fine maggio e nel mese di giugno: siamo arrivati ad agosto, diminuiscono le ore di luce, le giornate continuano ad accorciarsi».
Quindi il caldo sarà meno opprimente?
«Sì, soprattutto durante le ore serali, notturne e al primo mattino. Saranno giornate ideali da trascorrere al mare o in montagna, ma con qualche piccola riserva per le zone montuose a partire da martedì della prossima settimana: aumenterà la probabilità di temporali pomeridiani sulle zone interne e montuose, ma si tratta di una tendenza da confermare».
Dovremo abituarci anche in Abruzzo a queste ondate di calore alternate a bruschi abbassamento di temperatura?
«È proprio questo il problema: il cambiamento climatico in atto porta le figure di alta pressione di matrice nord africana a spingersi verso latitudini settentrionali, impensabili negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Le rimonte dell’anticiclone africano e la persistenza alle nostre latitudini, favoriscono lunghe ondate di calore con temperature ben al disopra delle medie stagionali e un deciso aumento delle temperature superficiali dei nostri mari, che si traduce in tanta energia potenziale che, al primo peggioramento, potrebbe dare origine a fenomeni temporaleschi di notevole intensità».
Con quali conseguenze?
«Violente raffiche di vento, improvvise grandinate di grosse dimensioni e nubifragi. Bisogna dire che, anche in passato, si verificavano intense ondate di calore a opera dell’anticiclone africano ma, solitamente, la durata non superava i 2-3 giorni e il caldo era, spesso, seguito da una fase di tempo instabile con temperature ben più gradevoli».
Il clima sta cambiando anche da noi?
«Assolutamente sì. In passato, le estati erano influenzate dalla presenza dell’anticiclone delle Azzorre che ci regalava tempo stabile e temperature elevate di giorno – 30°-33° lungo le coste – ma di notte e al primo mattino erano decisamente meno elevate. Spesso c’erano infiltrazioni di aria umida di origine atlantica a portare qualche temporale pomeridiano sulle zone interne».
Oggi la situazione è diversa?
«Decisamente. È sempre più frequente la rimonta dell’anticiclone africano, che favorisce la risalita di aria calda dalle regioni nord africane e, spesso, anche la polvere sahariana in sospensione in quota, con conseguente cielo lattiginoso e temperature minime piuttosto elevate, quasi mai inferiori ai 20°. La persistenza dell’alta pressione provoca un ulteriore aumento delle temperature per compressione: bisogna immaginare l’alta pressione come una grossa vite che, ruotando in senso orario, comprime gli strati d’aria sottostanti, ne determina un ulteriore riscaldamento e un graduale accumulo di umidità in prossimità del suolo. È per questo che il caldo persiste anche durante le ore notturne, persino sulle zone collinari e montuose».
Qualche consiglio per difendersi dal caldo...
«Qui entrano in gioco i consigli dei medici: è importante evitare di uscire durante le ore più calde della giornata, specie per le persone più deboli come bambini e anziani. Il mio consiglio è sempre quello di seguire tutti gli aggiornamenti meteo, di leggere bollettini meteorologici scritti da professionisti e, soprattutto, non fidarsi mai di previsioni a lungo termine, per un periodo superiore ai cinque, sette giorni».
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