Il Parco già rischia il commissario

Lite sulla perimetrazione, Paolucci (Pd): la Regione si decida

PESCARA. A favore Luciano Lapenna, Remo Bello, Gabriele Marchese, Domenicantonio Pace e Fausto Stante, sindaci rispettivamente di Vasto, Casalbordino, San Salvo, Torino di Sangro e Fossacesia; contrari Rocco Catenaro e Giovanni Di Rito, primi cittadini di San Vito Chietino e Rocca San Giovanni. Astenuto Nicola Fratino, sindaco di Ortona. Al momento sembrano questi gli schieramenti dei Comuni coinvolti nella costituzione del Parco della Costa teatina, per la cui perimetrazione il tempo utile scade il 30 settembre. Poi il ministero dell'Ambiente dovrà nominare un commissario ad acta.

Al gruppo dei favorevoli vanno aggiunti i partiti del centrosinistra, Pd in testa, le associazioni di categoria come Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato. Fra i contrari, oltre a Federcaccia e Federpesca, c'è l'assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo. Ancora ambigua la posizione di Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti, Coldiretti e Confagricoltura.

«Se il centrodestra è contrario faccia proporre in Parlamento una legge abrogativa per cancellare il parco», è la sfida che lancia Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd, «altrimenti senta i sindaci e faccia la perimetrazione con il ministero evitando l'ennesimo commissario di questa regione. Ma non faccia disinformazione dicendo che la colpa dei ritardi è dei sindaci, perché il tavolo regionale presieduto da Febbo non è mai stato istituito».

Il Pd, da sempre favorevole alla costituzione del parco, visto come un volano per lo sviluppo e il turismo, ma anche un risparmio in termini economici unificando le sette riserve naturali presenti al suo interno, propone oggi a Palazzo D'Avalos a Vasto un confronto pubblico sul tema. Alle 18, nella sala Mattioli, a dirimere dubbi e perplessità di associazioni di categoria e sindacati su benefici e vincoli, sono Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi e Marco Ciarafoni, responsabile nazionale Pd Biodiversità. «La giunta regionale non può fomentare i contrari e poi non prendere una posizione netta sulla questione», prosegue Paolucci, «se è favorevole apra subito il confronto, altrimenti non ci sarà più tempo».

Il primo a uscire allo scoperto è proprio Febbo, che risponde alla richiesta di dimissioni della Costituente per il Parco della Costa teatina: «La mia posizione è sempre la stessa di quando ero presidente della Provincia di Chieti, mi sono sempre dichiarato contrario a questo progetto, qualcun altro invece dal 2004 al 2009 ha prodotto il nulla assoluto. Ma sono favorevole al progetto relativo al Comprensorio turistico della Costa dei Trabocchi che consente l'utilizzo dei fondi Fas per 16 milioni». Ma allo stato attuale l'unica proposta di perimetrazione resta quella della Costituente che prevede una divisione in quattro zone del Parco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA