Il Pd: stop ai rincari sulla burocrazia

I consiglieri Ruffini, D'Amico e Di Pangrazio: la legge torni in Commissione

PESCARA. Che motivo c'è di aumentare in Abruzzo le tariffe per le autorizzazioni sismiche delle costruzioni? E perché altre regioni non lo hanno fatto? Il Pd ritiene che la legge introduca una gabella per la burocrazia e dà lo stop. Chiede che ad occuparsene sia la commissione consiliare abilitata a rilasciare un parere vincolante. In caso contrario la legge entra in vigore il 1º febbraio.

È già chiamata "legge sul caro-burocrazia" la numero 28/2011 che disciplina le norme per la riduzione del rischio sismico, modalità di vigilanza e controllo su opere e costruzioni nelle zone sismiche. La legge è stata approvata in agosto e sarebbe dovuta entrare in vigore a novembre 2011, ma a causa della carenza del personale degli uffici del Genio civile delle Province, ai quali viene delegato il compito di accogliere la gran mole di domande, il consiglio regionale era intervenuto nuovamente il 29 novembre scorso stabilendo che l'applicazione fosse spostata al 31 gennaio.

Con il nuovo anno, contro i rincari si sono opposti aziende ed imprese segnalando nel contempo come i contributi affondassero ulteriormente la competitività dell'Abruzzo di fronte alla decisione di altre regioni di applicare imposte di due terzi più basse (in alto la tabella con il confronto Abruzzo-Lazio ndr).

Per cercare di fermare quella che viene ritenuta «una stangata per cittadini ed attività», l'opposizione in consiglio regionale fa riferimento alle stessa legge regionale 28 nella parte in cui stabilisce anche che i regolamenti attuativi, come appunto la definizione dei contributi e delle spese per il rilascio dell'autorizzazione sismica, dovevano essere adottate dalla giunta regionale con il parere obbligatorio della Commissione consiliare competente. «Ad oggi invece le delibere di giunta regionale n.837-838 del 28.11.2011. che fissano tali principi non sono mai state discusse in Commissione mentre i cittadini tra pochi giorni si ritroveranno a sborsare delle cifre altissime per il costo dell'istruttoria», spiegano i consiglieri regionali del Pd Claudio Ruffini, Giuseppe Di Pangrazio e Giovanni D'Amico. «Siamo d'accordo con il grido di allarme lanciato dal mondo delle imprese e delle costruzioni», aggiungono gli esponenti del Pd, «nessuno vuole limitare la sicurezza degli edifici nella nostra regione ma questo provvedimento rischia di mettere in ginocchio l'edilizia regionale scoraggiando anche la speranza di una ripresa economica».

I consiglieri chiedono al presidente della seconda commissione Luca Ricciuti (Pdl) di convocare urgentemente un'apposita seduta per discutere nel merito i provvedimenti della giunta regionale e nello specifico le tariffe per il rilascio dell'autorizzazione e del deposito sismico. La riunione della Commissione dovrà svelare se le Province si sono nel frattempo adeguatamente attrezzate con il personale tecnico potendo utilizzare, come prevede la stessa legge 28/2011, le somme che incasseranno dal pagamento delle istruttorie per il potenziamento delle strutture amministrative. «Come al solito questa giunta è sempre in ritardo sulle questioni che interessano veramente i cittadini abruzzesi mentre dedica troppo tempo a vicende private e personali dei suoi protetti così come sono evidenti nella nuova clienteopoli della sanità abruzzese e non solo» concludono Di Pangrazio, D'Amico e Ruffini.

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