Il Polo di innovazione guarda al Ducato

Il nuovo modello del furgone realizzato dalla Sevel è fra i progetti in cantiere

LANCIANO. Stare insieme è un valore aggiunto, l'unica strategia che deve contare in regime di ripresa. È questo ciò che hanno ribadito le 65 industrie del Polo di innovazione automotive e metalmeccanica riunite per sottoscrivere la convenzione di oltre 1 milione di euro da parte dell'assessorato regionale allo Sviluppo economico retto da Alfredo Castiglione. Fra gli attori principali dell'intesa i colossi Fiat e Honda, ma anche aziende che si stanno facendo strada in Abruzzo. E in futuro c'è l'ipotesi di un nuovo Ducato.

Tutti attorno allo stesso tavolo, fianco a fianco. Sono manager, responsabili di Centri servizi e di ricerca, professori e rettori delle due università abruzzesi, esponenti regionali e della Camera di commercio, tecnici. Parlano una stessa lingua: innovazione.

È la crisi che li ha messi insieme, ma anche un progetto che da ieri è un po' più concreto con l'arrivo di 1milione 178mila euro dai fondi Por-Fesr regionali per la gestione della società Iam (Innovazione Automotive e Metalmeccanica). E ci si lavora da diversi anni a questo sogno che fa dell'Abruzzo la fucina della nuova metalmeccanica fatta di progetti, sperimentazioni e ricerca, processi di lavorazione. E si assiste allora alla Fiat del Ducato Sevel che sta al fianco della Bsi veicoli, che progetta mezzi industriali polivalenti, alla Honda che può confrontarsi con la Imm hydraulics, che progetta tubi e sistemi di connessione oleodinamica. Può nascere un mondo intero a partire dalle infinite connessioni che si prefigge di creare lo Iam.

E una buona parte la sta già facendo la Fiat, «mai così presente e puntuale nella condivisione di questo progetto» come ha ribadito il presidente del polo innovazione e vice presidente di Honda Italia Silvio Di Lorenzo. Anche Enrico Pisino, 45 anni, giovane manager di Fiat group e responsabile sviluppo interni del colosso torinese, pensa in grande: «Abbiamo voluto agire con velocità nel campo dell'innovazione perché i progetti anticipano il Campus, sono il suo braccio operativo». In futuro si parla già di incrementare e innovare la produzione del Ducato.

C'è già in cantiere un progetto che vede proprio in Val di Sangro una possibile evoluzione del secondo veicolo industriale leggero più venduto in Europa. «Stiamo lavorando perché lo stabilimento Sevel sia reso più competitivo negli anni, con tecnologie più leggere, meno costi di trasferimento, prodotti più flessibili e con un maggiore potenziale di competitività».

E chissà che non si arrivi così per Sevel fino a dopo il 2019, data prevista per la fine dell'alleanza Fiat-Psa. «Il futuro possiamo solo aspettarlo oppure concorrere a costruirlo» chiosa Pisino.

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