STUDIO ISTAT

Incidenti stradali mortali, a Chieti la maglia nera

Abruzzo sopra la media nazionale, regione sempre più lontana dagli obiettivi europei per la sicurezza delle strade. I giovani da 15 a 29 anni la fascia d'età più vulnerabile

PESCARA. Aumentano gli incidenti stradali in Abruzzo. Maglia nera tra le province è Chieti, che ha di gran lunga il numero di morti più alto (33). A certificarlo è l’Istat in un dettagliato studio che fotografa una situazione difficile, con grandi costi sociali, che allontana la nostra regione dagli obiettivi europei in tema di sicurezza delle strade. Nel 2018, secondo i dati forniti dall’istituto nazionale di statistica, si sono verificati in Abruzzo 3mila 145 incidenti che hanno causato la morte di 76 persone e il ferimento di altre 4mila 683. Rispetto al 2017, gli incidenti sono aumentati del 6,8%, i feriti del 6,6 e le vittime del 10,1 per cento, in netta contrapposizione alla tendenza nazionale che presenta diminuzioni, sia pur modeste, in tutti gli aggregati.

A Chieti e provincia, il maggior numero di tragedie della strada (33) , a seguire Teramo (19); Pescara (13) e L’Aquila (11) .

Obiettivi europei. Programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, per i decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale con una particolare attenzione a bambini, giovani e anziani (utenti vulnerabili). Nel 2018, l’incidenza degli utenti vulnerabili deceduti negli incidenti, in Abruzzo, è inferiore alla media nazionale (42,1% contro 45,3%).

Costi sociali. Nel 2018, il costo dell’incidentalità con danni alle persone è stimato in oltre 17 miliardi di euro per l’intero territorio nazionale (283,1 euro pro capite) e più di 346 milioni di euro (261,7 euro pro capite) in Abruzzo; la regione incide per il 2% sul totale nazionale.

Rischio di incidente. E' alto lungo la costa e nei Comuni capoluogo. Pericolosità elevata sulle strade statali 150 Valle del Vomano, 650 Trignina e 690 Avezzano-Sora. L’indice di mortalità cresce a Chieti e Teramo, è stabile nel Pescarese, diminuisce all’Aquila. Il maggior numero di incidenti (2.055, 65,3% del totale) si verifica sulle strade urbane (31 morti, 40,8%; 2mila 879 feriti 61,5%). Rispetto al 2017, gli incidenti aumentano del 3,4% in ambito urbano e del 18,5% sulle strade extraurbane mentre diminuiscono del 2,2% sulle autostrade. I casi più gravi sulle extraurbane (4,5 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (2,7 ogni 100). Sulle strade urbane il 45,2% degli incidenti avviene su rettilineo. Sulle extraurbane, la percentuale sale al 47,7. In ambito urbano, i maggiori problemi si verificano in corrispondenza degli incroci (22% del totale), seguono quelli vicino alle intersezioni (17,6%) e in curva (8,8%). Sulle strade extraurbane, il 26,7% degli incidenti in curva, il 10,5% vicino a una intersezione.

Mesi e ore più a rischio. In primavera e d’estate, la concentrazione degli incidenti è elevata in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza. Tra maggio e settembre, si contano 1.521 incidenti (il 48,4% di quelli avvenuti durante l’anno). Oltre il 75% degli incidenti accade tra le ore 8 e le 20 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più alti nella fascia oraria tra l’una e le due della notte (11,7 morti ogni 100 incidenti) con un valore di molto superiore alla media giornaliera. Venerdì e sabato notte si concentrano il 43% degli incidenti notturni, il 54,5% delle vittime e il 43,5% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 4,8 decessi ogni 100 incidenti.

Comportamenti a rischio e persone coinvolte. La maggior parte degli incidenti avviene tra due o più veicoli (73,3%); la tipologia più diffusa è lo scontro frontale-laterale (1.157 casi, 15 vittime e 1.830 feriti), seguita dal tamponamento (507 casi, 2 decessi e 858 persone ferite). La più pericolosa è l’urto con ostacolo accidentale (7,3 decessi ogni 100 incidenti), seguono lo scontro frontale (5,5) e la fuoriuscita del veicolo (4,6). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 4,5 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,6 decessi).

Comportamenti errati alla guida. Mancato rispetto delle regole di precedenza, velocità troppo elevata e guida distratta sono le prime tre cause di incidente.

Fasce di età più a rischio. Il tasso di mortalità è più alto tra 15 e 29 anni (8,2 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 68,4% delle vittime e il 68,7% dei feriti; le persone trasportate il 19,7% dei morti e il 24,6% dei feriti, i pedoni l’11,8% dei deceduti e il 6,7% dei feriti. Il 66,7% dei pedoni vittime di incidente stradale sono over 65 mentre il 61,9% dei pedoni feriti ha più di 44 anni.

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