L'Abruzzo cerca l'accordo sui Fas

Emendamenti Pdl, Pd e Idv per evitare la cancellazione dei fondi

PESCARA. L'obiettivo è di evitare la cancellazione dei Fas. I fondi si erano salvati dalla prima manovra. La seconda, quella all'esame del Senato, li cancella, ributtandoli nel calderone delle spese da cui i ministeri dovranno tagliare sei miliardi di euro nel 2012.

Il comma 2 dell'articolo 1 della seconda manovra, prevede infatti, come si legge nella farraginosa prosa della scheda tecnica allegata al testo, «l'eliminazione dell'esclusione delle riduzioni Fas del 2012». Vuol dire che i fondi per le aree sottoutilizzate (per l'Abruzzo 612 milioni) saranno tagliati. In che modo e in quale misura per le singole Regioni lo stabilirà un prossimo decreto del governo. Per il ministro Raffaele Fitto sarebbero colpiti solo i Fas nazionali. Ma il senatore del Pdl Paolo Tancredi, segretario della Commissione Bilancio di Palazzo Madama dove lunedì alle 20 sono state raccolte 1.200 proposte di modifica al testo, si dice comunque «molto preoccupato» e manda avanti il suo emendamento. Una preoccupazione condivisa dal collega del Pd Giovanni Legnini, che definisce «una chiacchiera» la tesi di Fitto, «perché il Fas nazionale è praticamente esaurito: ci sono poche centinaia di milioni, se il governo voleva tagliare il Fas nazionale lo tagliava e basta». L'altra questione, sottolinea Legnini è che la spesa discrezionale e rimodulabile dei ministeri è una parte molto limitata, difficile da comprimere. Di conseguenza «il capitolo dei Fas è uno dei principali e se non si cambia la norma è lì che si va a parare». Anche perché, come ricorda il senatore dei democratici, «nell'accordo di maggioranza questo capitolo non compare».

I senatori abruzzesi sono tutti concordi sulla necessità di evitare il taglio dei Fas. Accanto all'emendamento Tancredi, ci sono quelli del Pd e gli emendamenti dell'Italia dei Valori. Il senatore Idv Alfonso Mascitelli si dice però pronto a convergere sull'emendamento della maggioranza: «Se l'emendamento Tancredi ha una adeguata copertura non ho difficoltà a votarlo, così come spero che lui voti altri emendamenti presentati da noi. Io sono sicuro che il governo ci obietterà questo particolare, per questo ho previsto coperture attraverso un aumento di tasse per banche e assicurazioni e per il settore prelievo erariale unico dei giochi».

Per Tancredi però le preoccupazioni di Mascitelli non sono giustificate: «L'emendamento non ha bisogno di copertura», spiega, «stiamo parlando di tagli ai fondi dei ministeri, tra i quali i Fas erano dapprima esclusi e adesso sono inclusi. Una nuova esclusione dei Fas implicherebbe tagli superiori ad altri capitoli dei ministeri, dato che si taglia linearmente per arrivare alla quota di sei miliardi».

Il senatore Legnini non esclude convergenze: «Gli emendamenti dicono tutti la stessa cosa, bisogna convergere sul principio al di là del testo, non è problema di primogenitura se ci troviamo d'accordo su un testo comune».

© RIPRODUZIONE RISERVATA