L'addio A Remo Gaspari, il ricordo degli ex dcCasini: un grande politico attento alle persone

CHIETI. Il ministro Gianfranco Rotondi, il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, accompagnato dal segretario nazionale del partito, Lorenzo Cesa, il senatore a vita Emilio Colombo, il senatore del Pd, Franco Marini, e il presidente della Corte costituzionale, Alfonso Quaranta. E ancora: l'ex parlamentare abruzzese della Dc ed ex presidente della Regione, Anna Nenna D'Antonio, il segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni, originario di Bomba, il sottosegretario Giampiero Catone, i senatori abruzzesi Fabrizio Di Stefano (Pdl) e Giovanni Legnini (Pd), il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e il presidente del consiglio regionale, Nazario Pagano.

Sono solo alcune delle maggiori autorità politiche che hanno preso parte ai funerali di Remo Gaspari affollando i primi banchi della cattedrale di San Giustino addobbata dai gonfaloni delle province abruzzesi e dei Comuni della provincia di Chieti.

Erano presenti anche il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, e una cospicua rappresentanza dei sindaci dei 104 Comuni della provincia teatina.

Tra la folla, inoltre, l'ex deputato dc, Romeo Ricciuti, il parlamentare teatino del Pd, Lanfranco Tenaglia, l'ex senatore dc di Chieti, Germano De Cinque, e l'ex segretario particolare di Gaspari, Francesco Tilli.

Alcuni di loro hanno parlato, a turno, dal microfono sistemato sul lato sinistro dell'altare di San Giustino. Il primo è stato Rotondi, ex dc anche lui e attuale ministro all'Attuazione del programma nel goveno Berlusconi.

«Ho conosciuto Gaspari quando non era più parlamentare e io ero un giovane militante del partito democristiano», ha detto Rotondi. «Mi ha ricevuto nella segretaria di Roma-Prati e mi disse poche cose che oggi hanno il valore di un presagio. Mi disse che la stagione della Dc era finita e che preferiva fermarsi per tempo ma che non avrebbe mai fatto mancare i consigli a noi giovani. Inoltre, pur sancendo la fine della sua carriera politica pubblica, mi confidò che avrebbe continuato ad aiutare la gente d'Abruzzo che aveva ancora bisogno di lui».

«Era grande perché era diverso», ha proseguito Rotondi. «L'altezza del suo esempio dà valore alle idee della nostra giovinezza».

Dopo il ministro Rotondi è stata la volta di Pier Ferdinando Casini, leader nazionale dell'Udc, ex dc ed ex presidente della Camera dei deputati.

«Il segno della gratitudine verso Remo Gaspari è presente oggi tra noi», ha detto Casini. Siamo qui per dire grazie ad un grande uomo politico, ad un grande democratico cristiano che ha voluto servire la sua politica».

Poi il racconto di una visita in Abruzzo in compagnia dell'onorevole Gaspari. «Mi portò nella sua Gissi, a una Festa dell'amicizia», ha detto Casini. «Capii subito come intendeva la politica. Era attento alle persone, ai problemi di una strada malmessa e alle esigenze della sua zona. Aspetti forse apparentemente secondari per la politica odierna e per un politico della sua levatura, ma non per lui».

«E' stato un esempio per tutti, l'espressione migliore di questa terra», ha conluso Casini. «Grazie Remo!».

Al microfono anche il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio. «Remo è stato un amico della mia, della nostra provincia», ha detto il coordinatore regionale dell'Udc. «Mi scriveva una lettera a settimana per spronarmi a fare meglio e per criticare alcuni miei tentennamenti. Ha mostrato fedeltà ai propri ideali, valori che appartengono solo agli uomini forti».

Il presidente della Provincia di Chieti, con la voce incrinata dalla commozione, ha poi sottolineato l'importanza politica di Gaspari per l'Abruzzo.

«Diciamolo pure», ha detto, «con lui oggi tramonta una stagione politica indimenticabile, forse irripetibile per la nostra regione. Tutti noi che l'abbiamo vissuta in prima persona al suo fianco ne siamo consapevoli. Remo Gaspari ha fatto la storia della nostra regione indirizzandone il cammino verso una crescita che ha regalato un benessere inimmaginabile».

«Eppure», ha concluso Di Giuseppantonio, «nonostante la sua straordinaria autorevolezza, non è mai stato un frequentatore dei salotti buoni della politica ma preferiva essere al fianco degli umili».

A chiudere gli omaggi a Remo Gaspari, è stato il figlio Lucio con la voce rotta dall'emozione: «Le vostre parole, la vostra gratitudine mi hanno fatto capire chi era mio padre. L'albero della speranza piantato da lui va custodito».

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