Cenone di San Silvestro a casa: spesa media di 104 euro a famiglia per gli abruzzesi

Coldiretti: «Il 42% festeggia a casa, il 42% ospite dei parenti Solo il 16% ha deciso per ristoranti, agriturismi e pizzerie»
PESCARA. A San Silvestro abruzzesi e italiani continuano a preferire la tavola e la famiglia, confermando un Capodanno che si consuma soprattutto tra le mura domestiche. È il quadro che emerge dall’indagine Coldiretti, che fotografa abitudini e spese degli italiani per l’ultima notte dell’anno.
Secondo lo studio, le famiglie tireranno fuori di tasca in media 104 euro per il cenone di Capodanno, una cifra in aumento del 7% rispetto al 2024, segnale di una cauta ripresa della spesa alimentare dopo anni segnati da inflazione e rincari. La scelta della location racconta molto delle priorità e del carattere degli italiani: il 42% cenerà e attenderà la mezzanotte nella propria abitazione, un altro 42% sarà ospite di parenti o amici, mentre solo il 16% ha deciso di festeggiare fuori casa, tra ristoranti, agriturismi e pizzerie. La casa resta dunque il luogo simbolo del Capodanno, per contenere i costi ma anche perché, nonostante tutto, rimane centrale il valore della famiglia e delle relazioni amicali. La spesa per il cenone resta comunque molto differenziata: il 30% dei nuclei familiari non supererà i 50 euro, il 28% spenderà tra i 50 e i 100 euro e il 22% arriverà a quota 150 euro. Non mancano però coloro che investiranno cifre più alte, fino a 200 euro (11%), 300 euro (5%) o anche oltre (4%), soprattutto nelle fasce di reddito medio-alte e nei nuclei familiari più numerosi. Le differenze territoriali sono marcate e vedono il Mezzogiorno spendaccione in testa alla classifica, con una media di 131 euro a famiglia, seguito dalle Isole con 113 euro e dal Centro con 107, mentre il Nord Ovest e il Nord Est si fermano rispettivamente a 92 e 84 euro. I “paperoni” del carrello sono nella fascia tra i 35 e i 44 anni, con una media di 118 euro, contro i 95 euro degli over 64, tradizionalmente più prudenti. Dal punto di vista delle scelte alimentari domina il menù “tricolore”, con piatti della tradizione e ingredienti locali dall’antipasto al dolce, una tendenza che si rafforza di anno in anno e che privilegia prodotti identitari e filiere corte. Crescono anche gli agriturismi, che per il Capodanno 2025 attendono oltre 400mila ospiti, in aumento del 5% rispetto allo scorso anno, attratti da un’offerta che unisce cucina tipica, atmosfera familiare e contesto rurale. Immancabile sulle tavole lo spumante italiano: durante le feste vengono stappate oltre 100 milioni di bottiglie, con la notte di San Silvestro che rappresenta tradizionalmente il picco dei consumi di bollicine. Il prosecco continua a guidare il mercato nazionale, ma accanto ai grandi nomi come Asti, Franciacorta, Trento e Asolo trovano sempre più spazio anche produzioni regionali e locali, dall’Abruzzo alla Sicilia, segno di un brindisi che diventa sempre più legato al territorio.
In Abruzzo questo scenario trova piena conferma nei dati di Confartigianato, che stima per il solo mese di dicembre una spesa complessiva di 541 milioni di euro, di cui 390 milioni destinati ad alimentari e bevande. Un dato che racconta un Capodanno fortemente ancorato alla tavola e ai prodotti del territorio, con una filiera corta che coinvolge migliaia di imprese artigiane locali.
A chiudere il quadro è la lettura di Confcommercio che sottolinea come la scelta di restare in casa e puntare su pranzi e cene familiari rappresenti una risposta concreta alla necessità di contenere le spese senza rinunciare al rito collettivo delle feste. Una tendenza che conferma come, anche in un contesto di maggiore attenzione ai consumi, il Capodanno resti festa centrale di socialità e condivisione; con al primo posto una tavola imbandita tricolore e tra affetti familiari e amicizie consolidate.

