L'anisakis, il verme del pesce crudo: i sintomi

Causa vomito e forti dolori

PESCARA. L'anisakidosi umana è caratterizzata da dolori epigastrici con sintomi come vomito e nausea che si manifestano già alcune ore dopo l'ingestione di pesce crudo. Il primo caso di anisakidosi fu osservato in Olanda nel 1955: si trattava di un soggetto mangiatore di aringhe affumicate "verdi". Successivamente, furono segnalati numerosi casi in Giappone, dove è pratica dietetica usuale mangiare pesce crudo; altri casi negli Usa, in Corea, in Nuova Zelanda e in Cile, mentre in Europa sono stati descritti in Francia, Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Spagna e Olanda.

In Italia, escludendo la situazione abruzzese, a tutt'oggi, sono stati descritti 15 casi, la maggior parte in Puglia e Sicilia. L'interessamento intestinale si realizza entro 7 giorni dall'ingerimento di cibi marini ed è caratterizzato da dolori addominali, diarrea e febbre. Le larve possono anche penetrare nella parete gastrica o intestinale con formazione di lesioni ascessuali o più frequentemente granulomatose (forme croniche di anisakidosi), con emorragia, necrosi che possono condurre all'occlusione intestinale, sino alla perforazione dell'organo con peritonite.