L’appello alla Regione di seicento imprese 

A Pescara l’assemblea dei balneari che aderiscono alla Cna. Il tema chiave è la durata delle concessioni

PESCARA. Dare certezze alle imprese balneari abruzzesi e italiane sul destino delle proprie attività, per consentire loro di tornare a investire con fiducia in un settore che rappresenta da sempre un unicum dell'offerta turistica italiana.
Sono stati questi i temi al centro dell'assemblea regionale dei balneari Cna, riuniti nella sala Camplone della Camera di Commercio di Chieti-Pescara alla presenza del coordinatore nazionale Cristiano Tomei, di quello regionale Claudio Mille e del direttore regionale di Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo.
Il cuore della proposta della Cna è la possibilità di tradurre in certezza, per le seicento imprese abruzzesi e le 9mila italiane, la proroga delle attuali concessioni demaniali marittime al 2033: un provvedimento affidato ai Comuni costieri, ma ancora bloccato in tutto oppure in parte per la mancanza di una circolare applicativa. Un provvedimento che darebbe prospettive a lunga gittata a chi ha investito sul turismo balneare, la principale industria della nostra regione. «Con le altre associazioni del settore», ha detto tra l'altro l’abruzzese Tomei che coordina l’associazione a livello nazionale, «abbiamo avviato un percorso che ne faciliti la piena applicazione. L'importante è che le imprese possano contare su un meccanismo che salvaguardi gli investimenti realizzati e consenta di tornare a investire in futuro».
Tomei conclude così: «Pensiamo che in questa direzione possa avere un ruolo attivo anche la Regione Abruzzo, cui chiederemo di farsi interprete con i Comuni della costa delle istanze dei balneari». (c.s.)