Una donna durante la vaccinazione

ABRUZZO

L'appello della Regione: servono volontari per vaccinare

Riaperta anche la campagna per gli operatori sanitari che finora non si sono immunizzati. Raggiunge le 8.217 dosi somministrate
in 24 ore

PESCARA. Nel giorno in cui l’Abruzzo raggiunge le 8.217 dosi somministrate in 24 ore, la Regione lancia un appello per reclutare altri vaccinatori e personale per la campagna vaccinale e riapre la piattaforma di manifestazione d’interesse per gli operatori sanitari che finora non si sono immunizzati.


Operatori sanitari in servizio o in quiescenza, oltre a volontari a supporto delle attività amministrative e di inserimento dati, potranno dare la propria disponibilità a partecipare gratuitamente alla campagna vaccinale. L’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ha annunciato l’attivazione dello sportello digitale su cui tutti coloro che vorranno collaborare alle vaccinazioni avranno la possibilità di iscriversi. I volontari potranno limitare la propria disponibilità anche solo ad alcune ore: saranno le Asl ad organizzare le attività e la turnazione. Le stesse aziende provvederanno anche alla copertura assicurativa di tutti i collaboratori. Lo sportello digitale è raggiungibile all’indirizzo https://sportello.regione.abruzzo.it, cliccando su “catalogo servizi”, sezione “campagna vaccinale”.

Inoltre è on line la piattaforma telematica per le manifestazioni di interesse alla vaccinazione anti Covid 19, riservata agli operatori sanitari che non hanno partecipato alla prima fase della campagna. L’iniziativa, spiega la Regione, «si è resa necessaria per completare le vaccinazioni di alcune figure professionali in prima istanza non ricomprese tra quelle prioritariamente destinatarie delle somministrazioni». Tra questi tutti coloro che operano in presenza in strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private (come informatori scientifici del farmaco e biomedicali, ottici, tecnici audiometristi e
audioprotesisti) e che non hanno ancora iniziato il ciclo vaccinale. Possono aderire anche tutti gli operatori sanitari
e sociosanitari che non l’hanno fatto finora, siano essi dipendenti o liberi professionisti.