convegno sul fine vita A CASOLI 

L’appello di Mina Welby  «Libertà di poter scegliere»

CASOLI . «Ciascuno deve avere la libertà di poter decidere per se stesso». Non è una persona qualunque a pronunciare queste parole, ma Mina Welby, a Casoli, nel corso del convengo sul tema “Il fine...

CASOLI . «Ciascuno deve avere la libertà di poter decidere per se stesso». Non è una persona qualunque a pronunciare queste parole, ma Mina Welby, a Casoli, nel corso del convengo sul tema “Il fine vita tra scienza e coscienza”. Mina Welby, moglie di Piergiorgio, è una persona che ha sperimentato in prima persona cosa significa assistere al progressivo, doloroso declino di una persona cara, che non potrà guarire mai, dilaniandosi tra la s consapevolezza che solo la morte metterà fine a tutta quella sofferenza, e una legge che non dà il diritto di decidere di morire. Durante l’incontro, che si è svolto al teatro comunale, si è discusso di cura, informazione e autodeterminazione, tutte tematiche contenute nella legge 219/17, entrata in vigore il 31 gennaio di quest’anno che disciplina le “Disposizioni Anticipate di Trattamento”.
«Questa normativa concede finalmente a ciascuno la libertà di poter decidere per se stesso», ha commentato Mina Welby, co-presidente dell’associazione “Luca Coscioni”, nota per le sue battaglie a favore dell’autodeterminazione, «è una legge chiara, semplice, comprensibile a tutti e che lascia ampio spazio al rapporto tra malato e medico che è esclusivo, perché ogni caso va trattato in maniera differente. È la concretizzazione di tutte le battaglie che ho portato avanti per anni», ha aggiunto con un tocco di commozione.
Al convegno, organizzato dall’associazione Luce Lab con il patrocinio del Comune di Casoli e dell’Ordine degli Avvocati di Lanciano, hanno partecipato Maria Amato, ex parlamentare e membro della Commissione affari sociali e sanità della Camera dei Deputati, padre Nando Simonetti, docente di teologia morale, Lucio Zinni, medico, scrittore e responsabile nazionale della comunicazione Simg e, in video conferenza Severino Mingroni, di Casoli, attualmente consigliere nazionale dell’Associazione “Luca Coscioni” che ha visto cambiare la sua vita nel 1995 a causa di una trombosi alla arteria basilare destra, in seguito alla quale è divenuto un disabile gravissimo con la Lis (sindrome locked-in).
Mingroni riesce a comunicare e a portare avanti le sue battaglie grazie all’ausilio del pc e di uno strumento chiamato “head mouse” che gli consente di comandare il computer attraverso micro movimenti del capo.
«Faccio un appello al Presidente della Regione», ha scritto, «affinché le Dat siano inserite nella tessera sanitaria regionale; chiedo anche che i sistemi di comunicazione per chi non può comunicare verbalmente siano forniti a tutti coloro che ne hanno bisogno, senza ostacoli burocratici».
Grande soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori dell’associazione Luce Lab: «È la prima volta che si discute pubblicamente della legge sulle disposizioni anticipate di trattamento nella nostra zona, siamo onorati di aver avuto a Casoli ospiti di tale portata e siamo felici per la curiosità che abbiamo suscitato. Ringraziamo tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo evento e soprattutto tutti quanti hanno partecipato con estremo interesse al convegno». (a.bag.)