L'Aquila, schiaffo a Bertolaso negata la cittadinanza onoraria

La commissione Statuto del Comune dice no al riconoscimento: 14 voti contrari e solo due favorevoli

L’AQUILA. Niente cittadinanza onoraria per il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. A bocciare la proposta, presentata da 4 consiglieri d’opposizione, è stata la commissione Statuto e regolamenti del Comune. Un no arrivato al termine di un lungo e infuocato dibattito.

Tutto ha avuto inizio alcuni mesi fa con la presentazione alla giunta comunale di una proposta di delibera per il conferimento della cittadinanza onoraria a Bertolaso. Un documento presentato dai consiglieri Enrico Verini, Roberto Tinari (Rialzati L’Aquila) e Pierluigi Tancredi (Pdl), sottoscritto anche da Giuseppe Ludovici (Dc).

Ieri la quarta commissione, presieduta dal presidente Giuseppe Bernardi, è stata chiamata ad esaminare la proposta trasmessa dalla giunta.

Ed è stato subito chiaro che la seduta si sarebbe trasformata in una sorta di ring. Tanto più che a sostenere la proposta di conferire a Bertolaso la cittadinanza onoraria c’erano solo Verini e Tinari. In molti hanno preso la parola e tutti per invitare i promotori dell’iniziativa a ritirare la proposta bollata dal centrosinistra «come improponibile, e non solo per il coinvolgimento del capo della Protezione civile in alcune inchieste giudiziarie».

«Abbiamo ribadito» ha detto il consigliere Angelo Mancini (Idv) «la nostra contrarietà all’operato svolto da Bertolaso. Non ci sono piaciute le scelte adottate, soprattutto alcuni mesi dopo il terremoto. Scelte nelle quali la città non è stata minimamente coinvolta. Abbiamo cercato di convincere Verini a desistere, visto che era scontata la contrarietà a questa iniziativa. Qualcuno ha anche proposto, per superare l’impasse, di dare la cittadinanza onoraria alla Protezione civile, ma non c’è stato nulla da fare. Verini e Tinari sono stati irremovibili». Al momento del voto, alcuni esponenti del centrodestra sono “scivolati” via dall’aula lasciando soli i due colleghi. Così la votazione è finita con 14 no, 2 sì e con l’astensione di Luigi D’Eramo (la Destra). «Il discorso è molto semplice» ha chiarito D’Eramo. «Nel momento in cui non c’è condivisione nel conferire una cittadinanza onoraria, l’unica strada possibile è quella del ritiro della proposta. Qui le cose sono andate diversamente e con la mia astensione ho voluto lanciare un messaggio di salvaguardia della credibilità e dell’onore della città. Ora spero solo che non ci si ostini a voler portare avanti la cosa, anche perché il protocollo prevede che la proposta di conferimento avvenga alla presenza, in consiglio, del personaggio a cui si intende dare la cittadinanza onoraria. Spero che nessuno pensi di andare oltre la figuraccia già fatta». Una raccomandazione per ora inascoltata dai promotori dell’iniziativa decisi, così come confermato da Verini, «a portare comunque la proposta in consiglio». Un pasticcio «aggravato» per D’Eramo «anche dalla giunta che ha accompagnato la trasmissione della proposta con un parere. Una sorta di invito a rinviare tutto a un altro momento». Una vicenda destinata a suscitare scontri e polemiche.

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