L’ente nazionale si dimentica di segnalare musei, eventi culturali e sportivi<BR>

L'Enit cancella l'Abruzzo

Il Pd: mete escluse dall'agenda per la stampa estera

 PESCARA. «L'agenzia governativa del turismo, l'Enit, ha escluso del tutto l'Abruzzo dalle mete segnalate per il 2011 alla stampa estera. Al di là delle chiacchiere di Chiodi e Di Dalmazio, questo centrodestra sta facendo malissimo all'economia della regione». È quanto denunciano il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci ed il consigliere regionale Giuseppe Di Luca tornando sulle polemiche del turismo, cominciate dopo l'annuncio fatto dall'assessore regionale Mauro Di Dalmazio della non partecipazione dell'Abruzzo alla Borsa del turismo di Milano e la diffusione dei dati 2010 sulle presenze.  Paolucci e Di Luca prendono spunto dall'assenza dell'Abruzzo anche dall'agenda 2011 dell'Enit, agenda cui fanno riferimento operatori e stampa specializzata e che viene anche riportata e diffusa sul sito dell'Ente per il turismo.  «Nell'Agenda 2011 consegnata ai giornalisti stranieri e disponibile sul sito dell'Enit», sottolineano, «sono indicati 121 eventi culturali, 9 nuovi musei, 10 eventi sportivi di tutta Italia, ma non c'è neppure un riferimento ad una manifestazione o una iniziativa dell'Abruzzo. E come se non bastasse, nell'elenco delle 35 card a disposizione dei visitatori non c'è un solo cenno a quelle realizzate dagli operatori abruzzesi. Questo vuol dire che nonostante il fumo gettato negli occhi degli operatori e le cifre vittoriose diffuse pochi giorni fa, nessuno dalla Regione si è preoccupato di segnalare a Roma gli sforzi che le imprese del turismo, le associazioni di categoria, i dipendenti del settore e molti enti locali stanno facendo per rilanciare l'immagine dell'Abruzzo».  Era stato l'assessore Di Dalmazio a dire che le presenze dei turisti in Abruzzo sono aumentate e ad annunciare che quest'anno preferiva investire nella programmazione e nella pubblicizzazione degli eventi 2011 i fondi che generalmente venivano destinati alla partecipazione della Bit. Fondi che, sempre secondo l'assessore, equivalgono al 90 per cento delle risorse disponibili.  I due rappresentanti del Pd calcano la mano sul caso dell'agenda Enit e reputano «particolarmente grave» il risultato che ha portato a casa il Comune di Pescara: «Ha speso 300mila euro per organizzare il festival dannunziano e altri 80mila per ingaggiare un consulente nazionale: complessivamente circa 400mila euro spesi per non essere neppure citati da un governo "amico"».  «Pensare», sottolineano Paolucci e Di Luca, «che Di Dalmazio è anche coordinatore degli assessori al Turismo delle Regioni italiane. Una umiliazione a tutto tondo per il turismo abruzzese che merita decisamente una gestione meno chiacchierona e più concreta».

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