L'Idv: riforma decisiva per la ripresa

Costantini: più semplificazione, procedure digitali e tracciabilità degli atti

PESCARA. Semplificazione, digitalizzazione e tracciabilità informatica dei procedimenti amministrativi. Sono tre le parole chiave contenute nella proposta di legge sul riordino della burocrazia regionale - il primo progetto alternativo alla bozza di riforma annunciata dall'assessore Federica Carpineta - presentata dal capogruppo dell'Italia dei valori, Carlo Costantini. Una proposta che riassume sostanzialmente le migliori pratiche adottate da altre Regioni nel riordino degli uffici. «La mia», chiarisce Costantini, «è una offerta di collaborazione a Chiodi su questioni concrete, proprio all'indomani della prima sentenza di un Tribunale italiano che, accogliendo una class action di un comitato di cittadini sul diritto a comunicare con la propria Regione tramite la posta elettronica certificata ha condannato la Regione Basilicata e domani potrebbe condannare, per gli stessi motivi, Chiodi e la Regione Abruzzo».
Come si articola la proposta dell'Idv?

SEMPLIFICAZIONE.
La prima questione riguarda la semplificazione amministrativa, da attuarsi con la riduzione degli adempimenti, dei costi e dei tempi burocratici. Come si fa? «Eliminando autorizzazioni, licenze e permessi per tutte le attività svincolate dalla tutela degli interessi pubblici», afferma Costantini, «ma anche sostituendo autorizzazioni, licenze e permessi con la segnalazione certificata di inizio attività (Scia), in tutti i casi in cui il rilascio sia un diritto del richiedente, che non implica esercizio di discrezionalità amministrativa». Ma la semplificazione dei procedimenti si ottiene anche assemblandoli, nei casi di maggiore complessità, in un unico procedimento, con competenze attribuite a un unico soggetto.

PROCEDURE DIGITALI.
Il secondo punto riguarda lo sviluppo dell'amministrazione digitale, da realizzarsi concretamente obbligando Regione e enti pubblici, come peraltro già prescrive la legge dello Stato, ad assicurare l'accesso ai servizi e l'utilizzo della Posta elettronica certificata (Pec). «Cittadini e imprese parteciperanno ai procedimenti amministrativi che li riguardano», sottolinea Costantini, «non con la loro presenza fisica ma attraverso la telematica. Sempre attraverso la telematica, saranno obbligate a intrattenere i loro rapporti anche le diverse pubbliche amministrazioni: un click per trasferire un parere da un ufficio all'altra; un click per farlo sapere al cittadino o all'impresa interessati; un click per rilasciare il provvedimento amministrativo richiesto». L'introduzione dei processi telematici dovrebbe inoltre garantire la piena trasparenza dall'attività amministrativa, con la pubblicazione in rete di tutti gli atti e i provvedimenti di competenza della Regione e con la diffusione integrale di quelli per i quali la pubblicazione ha effetto di pubblicità legale.

TRACCIABILITÀ.
Per completare lo sviluppo dell'amministrazione digitale, la proposta dell'Italia dei Valori introduce la totale tracciabilità informatica dei procedimenti amministrativi, in modo da consentire agli interessati, di conoscerne in ogni momento ogni atto, ogni passaggio burocratico, con l'apposita istituzione di una Banca dati dei procedimenti amministrativi. In questa fase, per rafforzare gli obiettivi della riforma, sono previste penalizzazioni, in sede di valutazione delle performance, per i dirigenti che ritardano o omettono l'applicazione della legge.

RIORDINO LEGISLATIVO.
«L'Abruzzo», riprende Costantini, «è la prima Regione in termini di produzione di leggi (3.240 i testi di legge approvati dal 1972 al 31 dicembre 2010), quindi abbiamo pensato di introdurre alcuni correttivi alle norme sulla semplificazione normativa e sui Testi unici, approvati dal Consiglio Regionale sin dal luglio 2010, ma rimasti privi di effetti». Il capogruppo idv fa un esempio degli effetti disastrosi di questa patologica proliferazione di norme: «In Abruzzo, la legislazione sul commercio è sparpagliata in oltre 70 autonomi e distinti provvedimenti, con una difficoltà di applicazione e di interpretazione che, quando non riesce a far fuggire anche i potenziali investitori più coraggiosi, comunque li costringe spesso a ingolfare il Tar, a causa dei conflitti che nascono con amministrazioni locali, le quali, a loro volta, si limitano quasi sempre ad adottare acriticamente le interpretazioni più difensive».
Per Costantini, se si decidesse di rendere la riforma della burocrazia una priorità della politica regionale, e di trasformarla in legge per la fine dell'anno, «avremmo contribuito alla ripresa economica molto più che con un investimento diretto di qualche decina di milioni di euro. Che, pur volendo, non potremmo neppure permetterci». (cr.re.)

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