L’orgoglio della Finanza: «Ora la gente ci aiuta»

Nel 2012 in Abruzzo boom di segnalazioni tramite il 117: in tutto 1.900 chiamate Il generale Attardi: «Non è delazione, i cittadini si firmano con nome e cognome»

L’AQUILA. Duecentotredici evasori, 171 quelli totali. Hanno sottratto alle casse dello Stato 300 milioni euro di ricavi. Scoperti, grazie a 2300 verifiche e controlli fiscali, 370 milioni di euro di redditi non dichiarati. Con 56 milioni di Iva sottratti alle casse erariali. Cinque le denunce per usura. Altro che condoni fiscali. A leggere i dati del bilancio 2012 della Guardia di Finanza illustrato nella caserma «Tito Giorgi» dell’Aquila dal comandante regionale delle Fiamme gialle, generale di brigata Francesco Attardi, si evince che la lotta all’evasione, il contrasto al sommerso e al lavoro nero, la guerra agli sprechi nella spesa pubblica e l’aggressione ai traffici illeciti e alla criminalità economica hanno bisogno di ben altri strumenti. E non di un colpo di spugna. Il generale riunisce gli ufficiali di tutto l’Abruzzo ed esorta i cittadini a continuare la già proficua collaborazione con le divise grigie attraverso il 117: 1900 chiamate nel 2012, 990 quelle dell’anno precedente. «Non è delazione», argomenta il generale. «Anzi, chi chiama al 117 lascia nome e cognome, mentre il fenomeno delle lettere anonime rimane presente ma non gli diamo molto seguito».

EVASIONE. La Finanza si è concentrata soprattutto sui fronti delle frodi fiscali, della lotta all’evasione (anche con riferimento all’evasione internazionale) e all’economia sommersa. La base imponibile sottratta a tassazione ammonta a 370mila euro. I denunciati per reati e frodi fiscali sono 174. Di questi, 25 per aver utilizzato o emesso fatture per operazioni inesistenti, 61 per omessa dichiarazione dei redditi, 35 per distruzione oppure occultamento della contabilità, 17 per mancato versamento dell’Iva. Particolare attenzione è stata posta alla lotta al sommerso d’azienda, fenomeno che si concretizza nella totale sottrazione all’obbligo di presentazione delle dichiarazioni annuali ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva o anche nell’occultamento del 50% dei propri ricavi e compensi. Sono stati individuati, pertanto, 171 evasori totali e 42 evasori paratotali che hanno sottratto al Fisco ricavi per circa 300 milioni di euro. Le violazioni in materia di Iva quantificate in circa 39 milioni. L’attività di accertamento nel comparto del lavoro ha portato alla scoperta di 425 posizioni non in regola, delle quali 346 completamente in nero.

SCONTRINI. Circa 7000 i controlli sul corretto rilascio degli scontrini e delle ricevute fiscali e 2200 i soggetti verbalizzati per il mancato rilascio della certificazione fiscale pari al 32% dei controlli: un commerciante su tre. Un comportamento definito «trasversale» per le varie categorie commerciali e che ha comportato 120 proposte di chiusura di esercizi pubblici di cui già 65 eseguite. Tra i professionisti si annidano ancora grosse sacche di evasione. Nel 2012, su 53 controlli fiscali nei confronti di professionisti, sono stati recuperati a tassazione redditi per 18 milioni e un’Iva dovuta di un milione e non versata per 133mila euro. Quanto al controllo del territorio, le pattuglie di 117, su circa 2000 controlli hanno identificato 553 veicoli di grande cilindrata e in mare 47 natanti. «Tali numeri», annuncia il generale, «immessi in specifiche banche dati, consentiranno la verifica dell’effettiva capacità contributiva dei relativi intestatari, non escludendo l’individuazione di ulteriori nicchie di evasione, a ristoro dei più, che dichiarando onestamente e regolarmente le proprie entrate, si vedono gravati da quella pressione fiscale che sfiora soltanto coloro che possiedono beni di lusso e dichiarano redditi irrisori».

ASSISTENZA AI MORTI. C’è anche chi cerca di ottenere «l’assistenza sanitaria a soggetti defunti anche con la compiacenza dei medici di base».

DESTINAZIONE PARADISO. Sottolineata anche la lotta all’evasione fiscale internazionale con l’obiettivo di snidare le società «esterovestite» localizzate in paesi a fiscalità privilegiata (paradisi fiscali) nonché ai fenomeni elusivi nazionali. Il fenomeno evasivo nello specifico comparto ha registrato un incremento di base imponibile sottratta all’imposizione, rispetto al 2011, di circa il 25%. Ammontano a circa 22 milioni i capitali nascosti al Fisco italiano. Dati definiti «allarmanti per l’Abruzzo». Per il 2013, assicura il comandante regionale della Finanza, l’attività sarà basata anche sulla «lotta agli sprechi nella spesa pubblica».

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