La Bandiera nera alla Regione

Goletta Verde boccia la giunta abruzzese per la legge sulle recinzioni
SILVI. Non solo Bandiere blu, sinonimo di acqua pulita e servizi di qualità, all'Abruzzo vanno anche due Bandiere nere dei «nemici del mare» e la prima la prende la Regione per aver concesso la sanatoria alla recinzioni balneari sulla spiaggia, alte 1 metro e ottanta. A questo risultato arriva la Goletta Verde di Legambiente che boccia i depuratori e dieci su 11 foci dei fiumi.
Le minacce per il mare e per i 125 chilometri di costa abruzzese arrivano infatti sempre da qui, da fiumi, fossi e torrentelli. Goletta Verde l'anno scorso ne aveva trovati nove, quest'anno sono saliti a dieci («fortemente inquinati») e un altro è solamente inquinato. Sono le foci del Saline, dei torrenti Calvano, Cerrano e Moro e di quelle dei fossi Buonanotte, Cintioni, Concio, Lebba, Riccio e San Lorenzo. Contaminata anche la foce del torrente Piomba.
Quelli di Legambiente nella loro campagna di sensibilizzazione ambientale abruzzese - che ha avuto inizio a Giulianova, ha fatto tappa a Silvi e che oggi è a Ortona - hanno trovato che sul 33% dei fiumi non balneabili non è esposto il cartello di divieto di balneazione e che nell'11% dei casi il divieto è poco visibile.
«Il principale indiziato del forte inquinamento microbiologico è l'insufficiente depurazione», spiega Giorgio Zampetti portavoce di Goletta Verde, «con il recepimento della nuova direttiva europea, che ha criteri più permissivi, molte località rischiano di risultare meno inquinate solo perché è cambiata la legge. E in Abruzzo il 27% dei cittadini è senza servizio di depurazione». Secondo Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo, il sistema depurativo regionale è fallimentare perché il monitoraggio viene effettuato solo sugli impianti più grandi, che hanno portata superiore a 2mila abitanti.
Nel rapporto Mare Monstrum 2010 di Legambiente sono stati rilevati 120 scarichi illeciti e 62 casi di abusi edilizi sul demanio marittimo. «Nel complesso», sottolinea ancora Di Matteo, «si contano 1,7 reati per ogni chilometro di costa». «Il nostro obiettivo è di sensibilizzare maggiormente le amministrazioni locali al problema dell'ambiente», sottolinea Sebastiano Venneri vicepresidente Legambiente, «altrimenti non avrebbero motivo neanche le Vele che diamo ogni anno con la nostra Guida blu con il Touring club e che in Abruzzo ha già premiato dodici località».
Una delle dodici località delle Vele è Silvi alla quale, però, Goletta Verde assegna la seconda bandiera nera del giorno. Perché? «Per aver permesso la costruzione del villaggio turistico Le Dune direttamente sul litorale», risponde Michele Cassone presidente Legambiente Silvi, «lungi dall'essere un progetto di pubblica utilità come cerca di sostenere il Comune, quel complesso rappresenta una cittadella con palazzine fino a sette piani». L'altra bandiera nera con il logo dei pirati, Goletta Verde la consegna alla Regione a causa della legge salva recinzioni sulla spiaggia: un condono che equivale a uno scempio.
Le minacce per il mare e per i 125 chilometri di costa abruzzese arrivano infatti sempre da qui, da fiumi, fossi e torrentelli. Goletta Verde l'anno scorso ne aveva trovati nove, quest'anno sono saliti a dieci («fortemente inquinati») e un altro è solamente inquinato. Sono le foci del Saline, dei torrenti Calvano, Cerrano e Moro e di quelle dei fossi Buonanotte, Cintioni, Concio, Lebba, Riccio e San Lorenzo. Contaminata anche la foce del torrente Piomba.
Quelli di Legambiente nella loro campagna di sensibilizzazione ambientale abruzzese - che ha avuto inizio a Giulianova, ha fatto tappa a Silvi e che oggi è a Ortona - hanno trovato che sul 33% dei fiumi non balneabili non è esposto il cartello di divieto di balneazione e che nell'11% dei casi il divieto è poco visibile.
«Il principale indiziato del forte inquinamento microbiologico è l'insufficiente depurazione», spiega Giorgio Zampetti portavoce di Goletta Verde, «con il recepimento della nuova direttiva europea, che ha criteri più permissivi, molte località rischiano di risultare meno inquinate solo perché è cambiata la legge. E in Abruzzo il 27% dei cittadini è senza servizio di depurazione». Secondo Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo, il sistema depurativo regionale è fallimentare perché il monitoraggio viene effettuato solo sugli impianti più grandi, che hanno portata superiore a 2mila abitanti.
Nel rapporto Mare Monstrum 2010 di Legambiente sono stati rilevati 120 scarichi illeciti e 62 casi di abusi edilizi sul demanio marittimo. «Nel complesso», sottolinea ancora Di Matteo, «si contano 1,7 reati per ogni chilometro di costa». «Il nostro obiettivo è di sensibilizzare maggiormente le amministrazioni locali al problema dell'ambiente», sottolinea Sebastiano Venneri vicepresidente Legambiente, «altrimenti non avrebbero motivo neanche le Vele che diamo ogni anno con la nostra Guida blu con il Touring club e che in Abruzzo ha già premiato dodici località».
Una delle dodici località delle Vele è Silvi alla quale, però, Goletta Verde assegna la seconda bandiera nera del giorno. Perché? «Per aver permesso la costruzione del villaggio turistico Le Dune direttamente sul litorale», risponde Michele Cassone presidente Legambiente Silvi, «lungi dall'essere un progetto di pubblica utilità come cerca di sostenere il Comune, quel complesso rappresenta una cittadella con palazzine fino a sette piani». L'altra bandiera nera con il logo dei pirati, Goletta Verde la consegna alla Regione a causa della legge salva recinzioni sulla spiaggia: un condono che equivale a uno scempio.
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