La Bce rialza i tassi, mutui più cari
Portati a 1,25%. I consumatori: sarà un salasso di 200 euro all'anno
ROMA. La Banca centrale europea ha deciso di alzare il costo del denaro di un quarto di punto, portando il tasso all'1,25% dal minimo storico dell'1%. La Bce ha aumentato anche il tasso marginale, dall'1,75% al 2% e ha fissato quello sui depositi allo 0,5%. Le immediate ripercussioni sulle famiglie saranno mutui più cari di circa 200 euro l'anno. Salato anche il conto per lo Stato in termini di maggior esborso per il pagamento degli interessi del debito.
La decisione di alzare i tassi (l'ultima volta era accaduto a metà 2008) «riflette le attuali condizioni molto accomodanti della politica monetaria» ha detto il presidente Bce, Jean-Claude Trichet, spiegando che vi sono rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi e che dovranno essere monitorati «molto attentamente tutti gli sviluppi della situazione economica a partire dall'inflazione». Incertezza su nuovi rialzi anche se Trichet ha spiegato che come «evidente dalla nostra condotta in passato, faremo tutto il necessario per assicurare la stabilità dei prezzi nel meddio termine».
La stretta monetaria non sarà indolore. Le famiglie italiane subiranno un ulteriore salasso sui mutui da 130 a 200 euro su base annua. «Il rialzo del costo del denaro interesserà 2.233.000 famiglie italiane titolari di un mutuo casa a tasso variabile. L'aumento medio per famiglia della rata su base annua sarà - secondo la Cgia di Mestre - di 132,4 euro». Le famiglie più colpite saranno quelle del Centrosud: in particolare quelle residenti nella provincia di Pescara (+207,7 euro), di Cagliari (+ 204,9 euro), di Roma (+203,4), di Sassari (+ 201,6) e Napoli (+198,7). Le meno investite dagli aumenti, invece, saranno le famiglie che risiedono nelle nuove province sarde: Carbonia-Iglesias (+29,7), Medio Campidano (+23) e Ogliastra (+15).
Di stangata per le famiglie italiane che stanno pagando un mutuo a tasso variabile parlano le associazioni dei consumatori che calcolano, mediamente, un incremento di oltre 200 euro l'anno. Secondo il Codacons, l'aumento del tasso di riferimento ed il conseguente aumento del costo dei mutui metterà in difficoltà con il pagamento delle rate almeno 30000 famiglie. L'aumento medio sarà di 204 euro l'anno (17 euro al mese). Sulla stessa linea l'Adoc, che prevede 216 euro in più l'anno. Secondo Federconsumatori e Adusbef, la decisione della Bce comporterà una maggiorazione delle rate pari a 132 euro l'anno (11 euro al mese) per un mutuo decennale di 100000 euro a tasso variabile. Maggiori oneri colpiranno chi ha un mutuo di 100000 euro di durata ventennale, che passa da 506 euro al mese a 518.
La scelta della Bce commenta Stefano Fassina, responsabile economia Pd, «è sbagliata». E'«contro i lavoratori» aggiunge Paolo Ferrero, segretario di Rc.
La decisione di alzare i tassi (l'ultima volta era accaduto a metà 2008) «riflette le attuali condizioni molto accomodanti della politica monetaria» ha detto il presidente Bce, Jean-Claude Trichet, spiegando che vi sono rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi e che dovranno essere monitorati «molto attentamente tutti gli sviluppi della situazione economica a partire dall'inflazione». Incertezza su nuovi rialzi anche se Trichet ha spiegato che come «evidente dalla nostra condotta in passato, faremo tutto il necessario per assicurare la stabilità dei prezzi nel meddio termine».
La stretta monetaria non sarà indolore. Le famiglie italiane subiranno un ulteriore salasso sui mutui da 130 a 200 euro su base annua. «Il rialzo del costo del denaro interesserà 2.233.000 famiglie italiane titolari di un mutuo casa a tasso variabile. L'aumento medio per famiglia della rata su base annua sarà - secondo la Cgia di Mestre - di 132,4 euro». Le famiglie più colpite saranno quelle del Centrosud: in particolare quelle residenti nella provincia di Pescara (+207,7 euro), di Cagliari (+ 204,9 euro), di Roma (+203,4), di Sassari (+ 201,6) e Napoli (+198,7). Le meno investite dagli aumenti, invece, saranno le famiglie che risiedono nelle nuove province sarde: Carbonia-Iglesias (+29,7), Medio Campidano (+23) e Ogliastra (+15).
Di stangata per le famiglie italiane che stanno pagando un mutuo a tasso variabile parlano le associazioni dei consumatori che calcolano, mediamente, un incremento di oltre 200 euro l'anno. Secondo il Codacons, l'aumento del tasso di riferimento ed il conseguente aumento del costo dei mutui metterà in difficoltà con il pagamento delle rate almeno 30000 famiglie. L'aumento medio sarà di 204 euro l'anno (17 euro al mese). Sulla stessa linea l'Adoc, che prevede 216 euro in più l'anno. Secondo Federconsumatori e Adusbef, la decisione della Bce comporterà una maggiorazione delle rate pari a 132 euro l'anno (11 euro al mese) per un mutuo decennale di 100000 euro a tasso variabile. Maggiori oneri colpiranno chi ha un mutuo di 100000 euro di durata ventennale, che passa da 506 euro al mese a 518.
La scelta della Bce commenta Stefano Fassina, responsabile economia Pd, «è sbagliata». E'«contro i lavoratori» aggiunge Paolo Ferrero, segretario di Rc.
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