La direttrice cita i motti del duce per spronare i dipendenti

Ama citare e ricitare Mussolini e finisce sul Venerdì di Repubblica per il motto «Credere, obbedire, combattere» con cui arringa i suoi direttori delle poste

TERAMO. «Credere, obbedire, combattere». E’ orgogliosa Angela Zappacosta, 54 anni di Chieti, di citare e ricitare Benito Mussolini davanti a cento direttori delle Poste. L’ultima volta lo ha fatto 48 ore fa, nella grande sala riunioni di Castelnuovo. Si parlava di budget da far quadrare, quindi di spese e di risparmi, e lei, la direttrice di origini teatine, sorella dell’ex senatore di An, Lucio Zappacosta, passato a Forza Nuova, ha ancora una volta istruito i suoi sottoposti terminando il discorso con il motto del duce.

Se n’é accorto anche Venerdì di Repubblica che, proprio ieri, le ha dedicato l’intera pagina 26, raccontando del nuovo corso delle Poste e di direttori che amano citare frasi del Ventennio. Ma il caso più eclatante, dice il settimanale, è la bionda e determinata capo degli uffici teramani che, raccontano i suoi direttori, non perde mai l’occasione di arringarli con frasi dal sapore per lei nostalgico, come un «viva l’Italia» con cui ha terminato un convegno l’estate scorsa, oppure «credere, obbedire combattere», che ha strappato applausi già ad ottobre e ripetuto due sere fa. «Mi attribuiscono frasi di questo tipo?», avrebbe commentato prima di pronunciarla l’ultima volta, «non è vero, ma se volete ve la dico», e vai con gli applausi.(l.c.)