La macchina regionale va a una donna

Cristina Gerardis sarà direttore generale. Ecco gli altri nomi scelti tra i novanta candidati che hanno risposto all’avviso

L'AQUILA. Una donna ai vertici della nuova Regione. La "rivoluzione" dell'ente regionale è a un passo dal diventare realtà, con nomi, cognomi e ruoli. Senza troppe smentite, il passaggio verso il cambiamento da una regione «finzione» a una regione «funzione» (come voluta dalla giunta targata Pd) arriva con la scelta di mettervi a capo una donna, intenzioni mai smentite del presidente Luciano D'Alfonso. Il direttore generale della Regione sarà, dunque, Cristina Gerardis, uno degli avvocati dello Stato, parte civile al processo sulla discarica di Bussi: avrà un ruolo super partes su tutti gli altri direttori (mentre fino a prima dell'entrata in vigore della legge di riforma dell'ente, i direttori erano paritari), con il potere di avocare a sé i procedimenti amministrativi in caso di criticità o impasse.

Il nome della Gerardis - giovane e autorevole - è la "ciliegina sulla torta" della nuova struttura piramidale regionale, che vedrà la luce fra stasera e, al massimo, la prossima settimana, con il posizionamento nelle caselle giuste (i sette dipartimenti) dei vari direttori. Ai quali si dovranno aggiungere, poi, 5-6 esterni.

Dopo la giunta di questa sera, è prevista una sorta di post-giunta tutta politica, assessori e presidente, sull'istruttoria dei curricula (sono una novantina le domande pervenute agli uffici del Personale) e dei programmi di governo che accompagnano le singole candidature.

Perché oltre ai requisiti, per D'Alfonso è stato importante inserire in bando le azioni, gli obiettivi da raggiungere, insomma, "cosa" e "perché" i candidati si presentano alla guida di un dipartimento. Dopo la Gerardis, a meno di cambiamenti, nella rosa dei candidati che presumibilmente saranno i futuri direttori, ci sono: Andrea Ciaffi, alla guida del dipartimento Affari della presidenza e attualmente responsabile dell'Area affari comunitari e internazionali della Conferenza delle Regioni; Vittorio Di Biase ai Lavori pubblici, ora capo del Genio civile di Teramo e L’Aquila; Antonio Di Paolo alle Attività agricole, attualmente dirigente regionale; Giancarlo Zappacosta, dirigente del servizio Politiche turistiche e demanio, al Dipartimento Cultura, Turismo e Trasporti; alla Sanità Giovanni Farinella, attuale dirigente e con un passato di manager nella Kpmg (la società che aveva certificato il piano di cartolarizzazione dei debiti della Sanità regionale).

Resta da decidere il nome per il dipartimento delle Risorse umane, lasciato libero da Gianluca Caruso (già accasatosi a Milano), e per quello dei Rifiuti, posto lasciato, invece, da Franco Gerardini, ex deputato Pds. Per quest’ultimo incarico viena valutata la posizione dell’ingegnere Gianfranco Piselli, attuale dirigente del Servizio ecologico della provincia di Pescara.

La tabella di marcia prevede tempi rapidi. Anche perché serve il tempo tecnico, prima dell'insediamento, di istruire le delibere di giunta per ogni nomina.

Altro capitolo è, poi, quello dei direttori esterni. La giunta può nominare fino a sei di essi. Tre già sono quelli che restano. Fra di essi c’è Carla Mannetti (Trasporti ed ex presidente dell’aeroporto d’Abruzzo), il cui lavoro pare sia stato molto apprezzato: per lei si parla di un altro prezioso incarico. Un ruolo operativo dovrebbe trovare Giovanni Damiani. E poi c’è Pierluigi Caputi, Commissario del ciclo idrico. D’Alfonso lo vuole nel suo staff a capo di una segreteria tecnica.

Marianna Gianforte

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