La presidente Boldrini: quegli ombrelli, brutta immagine 

La terza carica dello Stato critica la scena di Sulmona. Acerbo incalza il governatore, a Pescara in arrivo un flash-mob e la polemica sbarca anche in tv

PESCARA. «E’ proprio un gesto di autenticità solidaristica. Hanno visto la pioggia e hanno aperto l’ombrello, mia figlia, mia nipote e le altre», ripete Luciano D’Alfonso nel terzo giorno di polemiche per quegli ombrelli retti da sei ragazze, sul palco di Sulmona di Fonderia Abruzzo, per riparare il governatore, il ministro Claudio De Vincenti, il presidente dell’Emila Romagna, Stefano Bonaccini e gli altri. Ma per ora niente scuse da parte di D’Alfonso. Neppure dopo l’intervento della terza carica dello Stato che, su Facebook, ha raccolto 4.500 like. Laura Boldrini, presidente della Camera, è andata oltre l’opinione dilagante della discriminazione sessista, quando ha scritto che «questa foto è una brutta immagine. Sei donne che reggono l’ombrello ad altrettanti uomini, comodamente seduti (...). E non sarebbe stato meno stridente se al posto delle ragazze ci fossero stati dei ragazzi. Come si fa a non rendersene conto?» La foto di Sulmona è finita nel post della Boldrini. Quasi mille i commenti. Il primo è partito all’Abruzzo, dallo staff di D’Alfonso: «Complimenti Presidente», scrive Andrea Catena, «anche lei piegata alla cultura del frame, giudica senza conoscere. Almeno poteva esprimere la sua autorevole opinione, ma evitare di pubblicare la foto di persone che sono semplicemente ragazze che svolgevano un'attività volontaria mentre altri volontari uomini e donne spostavano sedie e tavoli. Il continuo pubblicare questa foto», conclude Catena, «sta sovraesponendo persone semplici che avevano diritto a mantenere il loro anonimato». Ma la polemica sbarca anche in Tv.
E’ accaduto ieri sera nel programma di La 7 “In Onda”, di Luca Telese e David Parenzo, ospiti Massimo Giannini di Repubblica e il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, tutti a criticare l’immagine dei politici sotto gli ombrelli. Per Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Prc-Se «la foto che ha suscitato corale indignazione simboleggia tristemente la bancarotta culturale oltre che politica del Pd e del centrosinistra». L’esponente nazionale della sinistra afferma che: «Il presidente della Regione abbia almeno il buon gusto di chiedere scusa, alle donne e agli abruzzesi». Segue un giudizio pesante contro D’Alfonso. E poi un’altra critica ma su un tema diverso: «Mi indigna anche che la Regione», scrive Acerbo, «spenda più di 50.000 euro (la spesa è stata di 39.500 euro più Iva, ndr) per una kermesse autocelebrativa inutile». Invoca l’autocritica anche uno dei personaggi invitati a Sulmona e che, sabato scorso, era al riparo degli ombrelli: «Certamente non è stata una scelta felice da parte degli organizzatori. Si ammetta quindi che è stato un errore: il ruolo delle donne è ben altro», ha scritto il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Mentre Simona Lembi, presidente della commissione pari opportunità dell’Anci afferma: «Ai colleghi che rappresentano cittadini e cittadine, l’invito a tenere a mente una saggia regola: quella di accettare di intervenire nei dibattiti pubblici solo quando siano presenti entrambi i generi».
La terza giornata di polemiche si chiude con il lancio di un flash mob a Pescara: «Donne e uomini indignati si riuniranno gioiosamente, alle18,30 di domani, in piazza del mercato. Punteggeremo via Battisti di ombrelli danzanti», annuncia lo spot pubblicato su Facebook da Marzia Morrone.