«La sinistra manovra contro Chiodi»

19 Settembre 2010

Il coordinamento del Pdl: l'opposizione vuole bloccarci, i finiani devono decidersi

SAN GIOVANNI TEATINO. «Quanto successo è l'effetto, e non la causa, della campagna avviata dal centrosinistra con l'obiettivo di rallentare la macchina amministrativa regionale»: i vertici del Pdl partono dal «tritacarne mediatico» per rilanciare l'attività politica.

L'invito del coordinatore regionale del partito, il senatore Filippo Piccone a partecipare alla prima riunione del dopo-estate viene raccolto dai rappresentanti regionali e provinciali. Troppo importanti i punti sui quali discutere, c'è la questione dei finiani, ci sono le priorità dell'Abruzzo, ma c'è soprattutto da preparare una presa di posizione di fronte a quello che viene ritenuto «un attacco alimentato ad arte dal centrosinistra nel tentativo di depotenziare l'azione amministrativa». Assente (perché indisposto) il presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, il partito si stringe comunque idealmente intorno a lui dopo il tam-tam su presunti provvedimenti giudiziari. «E' cosi forte questo terrorismo psicologico che si tira dentro gli organi di stampa», afferma convinto Piccone, «non è una critica ai giornali, ma la constatazione di quanto avvenuto l'altra sera nel consiglio provinciale di Chieti, da dove sono partite quelle voci, e dove evidentemente c'è qualche ferita aperta».

Il vice coordinatore pdl Fabrizio Di Stefano, anche lui senatore, prova a ricorrere all'Amleto di Shakespeare per fotografare la situazione: «C'è del marcio in Danimarca, occorre tornare a fare la politica vera e ricominciare dalle priorità per l'Abruzzo». A Chiodi esprime solidarietà anche il comitato dei «Giovani del presidente» formato da: Piermario Fagioli, Fabio Prezioso, Christian Tritella, Davide Calcedonio Di Giacinto, Serafino De Rubeis, Matteo Di Michele, Giovanni Tiberii, Ludovica Scarpone, Antonello Di Pietro, Gianluca Antelli, Nico Amorosi, Genuino Fasciocco, Enrico Cori e Raffaella Di Febo.

Nel frattempo nella sala si sente parlare l'assessore ai Trasporti Giandonato Morra, mentre l'assessore alla Sanità Lanfranco Venturoni esce tranquillo in anticipo fumandosi un sigaro. Il suo collega Mauro Febbo ha mandato un saluto perché impegnato fuori Abruzzo, così come il vice presidente della Regione Alfredo Castiglione. Alla fine la scaletta delle priorità è su tutto ciò che attanaglia l'Abruzzo: ricostruzione, sanità, acqua, rifiuti, trasporti, consorzi industriali e formazione lavoro. «A dicembre ci sarà una conferenza programmatica regionale», riprende Di Stefano, «nel frattempo organizzeremo una serie di seminari». E il rimpasto nella giunta regionale? E il nodo sui finiani? Piccone accenna a «un mini-rimpasto fisiologico», Di Stefano valuta l'ipotesi di anticipare la verifica sulla situazione regionale che altrimenti ha per scadenza il 2011. Entrambi sono più decisi sui finiani del Pdl, Castiglione e il consigliere Emilio Nasuti: «E' ora che si decidano da che parte stare. Bocchino da Roma è stato chiaro, a questo punto o lui non conta niente oppure loro non sanno che fare».

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