La testimonianza di due studenti lancianesi: "Siamo stati noi a consegnare Tartaglia agli agenti"

"L'aggressore di Berlusconi era vicino a me anche se inizialmente non l'avevo notato. Poi ho sentito il rumore seguito al colpo inferto sul viso del premier e subito dopo ho visto questa persona (Tartaglia ndr), fuggire; ho intuito che fosse successo qualcosa di grave, considerato il grande caos, e prontamente, con l'aiuto di altre persone che erano con me, l'abbiamo bloccato e immobilizzato, quindi consegnato alle guardie del corpo e agli altri agenti delle forze dell'ordine accorse".

Questo il racconto telefonico fatto da Pierluigi Peri, 24 anni, di Lanciano, studente alla facoltà di scienze politiche a Milano, presente ieri al comizio di Berlusconi. "Ero dietro il palco, in prima fila, a tre metri da Berlusconi - prosegue lo studente - perchè sapevo che lui dopo i comizi si concede alla gente".

Nei pressi del palco, in piazza Duomo, c'era anche un altro studente lancianese Giampiero Iannone, 28 anni, il quale ha raccontato di essersi prima messo al lato del palco e poi si è spostato anche lui dietro sapendo dell'abitudine del Premier di stringere le mani alla folla.

"Berlusconi la stava dando proprio a me la mano, mentre gli facevo una foto, quando di colpo l'ho visto che si accasciava a terra. Di conseguenza ho notato alla mia sinistra Tartaglia, che ha urlato qualcosa contro Berlusconi, ma non ricordo cosa, mentre lanciava un oggetto. Tartaglia, che indossava una giacca di colore grigio, poi ha subito iniziato la fuga ed ho notato che Peri stava indicando l'aggressore agli agenti della sicurezza. Dopo che è stato fermato ho notato che l'aggressore aveva lo sguardo perso nel vuoto, e guardava come allucinato la gente che gli inveiva contro. Avrei potuto bloccarlo se non fossi stato distratto dalle foto che stavo facendo col telefonino".