Le firme sono 5mila, già consegnate

No all’abbattimento del vecchio stadio, pronta la manifestazione

TERAMO. La valanga di firme per chiedere il referendum sul teatro al posto del vecchio comunale sono già in Comune. Sono 5mila. Il comitato promotore formato dai tifosi del Teramo che vogliono salvare il Comunale dall’abbattimento le ha consegnate ieri al segretario generale dell’ente Sergio Iezzi.

Le firme sono tantissime, più di quelle necessarie, grazie a un ultimo colpo di coda dei ragazzi della curva Est che ha permesso di raccoglierne 500 in più del minimo previsto.
IL REFERENDUM. Da ieri, secondo quanto indicato dallo statuto comunale, è iniziato a decorrere il termine di due mesi entro il quale il sindaco Maurizio Brucchi dovrà indire il referendum. La fissazione della data in cui si terrà la consultazione, però, è subordinata a una verifica preventiva.

Quest’ultima sarà affidata a una commissione di sei esperti, nominati dal consiglio comunale e di cui farà parte anche un magistrato, che sotto la guida del direttore generale Furio Cugnini o dello stesso Iezzi verificherà l’ammissibilità della richiesta.
«Il quesito deve essere formulato in modo chiaro e univoco», recita lo statuto, «e deve essere relativo ad atti di competenza del sindaco, della giunta o del consiglio comunale».

IL QUESITO. La domanda posta dal comitato promotore e che caratterizzerà la consultazione è questa: «Vuoi conservare lo stadio comunale rendendolo fruibile a tutta la cittadinanza come luogo dove si possono svolgere attività sportive, ricreative e sociali?».
Superato l’esame, che abbraccerà anche la validità delle firme raccolte con l’aiuto del capogruppo in Comune di Rifondazione comunista Sandro Santacroce, il referendum si dovrà tenere entro sei mesi dall’indizione. Nel frattempo scadrà il termine della gara d’appalto. Le offerte per costruire il teatro, secondo quanto stabilito nel bando pubblicato dall’amministrazione, andranno presentate entro il 5 maggio.

LA MANIFESTAZIONE. Per spingere il sindaco a sospendere la procedura di affidamento dei lavori, che costeranno circa 40 milioni di euro, il comitato promotore del referendum organizzerà tra sabato e domenica una manifestazione pubblica. L’iniziativa avrà lo scopo di presentare la raccolta di firme depositate in Comune e fare pressione per impedire che l’intervento contestato prenda il via prima della consultazione popolare.

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