IL DOPO-ELEZIONI

Legnini: "Oltre il 30% in due mesi, ripartiamo da qui"

Il candidiato delle liste del centrosinistra: da Salvini metodi di propaganda discutibili, a Marsilio auguro di governare nel modo migliore questa nostra regione piena di emergenze. Marcozzi (M5s): Noi sconfitti? No, ha perso la democrazia, noi abbiamo tenuto...

PESCARA. «Siamo oltre il 30%, vorrei ricordare che l'anno scorso il centrosinistra in Abruzzo il centrosinistra compreso Leu ha conseguito un risultato del 17,6%, abbiamo avuto 10 punti in più ma non è stato sufficiente. Si tratta di un punto di partenza per il centrosinistra, io penso che questa formula di un centrosinistra allargato e popolare sia la formula giusta e ripartire da oltre il 30%, ottenuto in due mesi, mi sembra un risultato importante». Così Giovanni Legnini, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Abruzzo, accolto da un lungo applauso di simpatizzanti e candidati che lo hanno atteso fino a tarda notte nel suo quartier generale a Pescara, commenta i risultati che indicano il successo del candidato del centrodestra Marco Marsilio. «Auguro a Marco Marsilio e alla sua coalizione - ha proseguito Legnini - di governare nel modo migliore questa nostra regione così piena di emergenze».

Poi Legnini ha osservato che «vi è stato un crollo, un dimezzamento del M5s rispetto alle politiche dello scorso anno. Questo dimezzamento si è trasferito, in termini percentuali - ha rimarcato - per poco più della metà verso la Lega e per poco meno della metà verso la nostra coalizione». «C'è stato un dispiegamento di forze massiccio, l'intero Governo è venuto qui, il vicepremier Salvini si è trasferito in Abruzzo, è stato 10 volte qui, ha girato tutti i centri, grandi, piccoli e medi, anche con metodi propagandistici discutibili», aggiunge Legnini che poi dà uno sguardo sull'orizzonte nazionale del centrosinistra: «L'idea di Calenda deve ancora farsi progetto compiuto, ma non c'è dubbio che il tentativo di andare oltre il Pd, in termini coalizionali e a prescindere dal modo in cui si rappresenta simbolicamente questo campo, è un tentativo da condividere».

In casa M5s arriva la candidata Sara Marcozzi, che, a chi le fa notare il tonfo del Movimento, replica così: «Non è la sconfitta del M5s ma della democrazia. Noi abbiamo tenuto rispetto alle precedenti regionali, altri hanno fatto grandi ammucchiate come hanno potuto vedere gli abruzzesi».