Libri sotto l’ombrellone

Come scegliere i romanzi da leggere in vacanza evitando gli errori.

L'estate e Natale sono i periodi dell’anno in cui si vendono più libri. Al caldo e al freddo si legge quindi. Sotto l’ombrellone quando la temperatura sale, il libro diviene il metronomo delle nostre giornate e ne scandisce le ore. Ma come facciamo a scegliere il libro o i libri da leggere durante le vacanze? Quale criterio è quello più valido? Ecco nove regole per scegliere il libro giusto che fa per noi.

1, Incipit. Quando si entra in libreria e non si hanno le idee chiare su cosa si vuole comprare, un buon metodo è quello di aprire un libro e leggere la frase iniziale, l’incipit appunto. Se questa ci piace, continuiamo con la lettura fino alla fine della prima pagina, se il risultato continua a essere positivo, è fatta. Quel libro ci piacerà. Grado di affidabilità, 8.

2, Recensione. Per i lettori più avveduti le pagine culturali dei quotidiani e dei periodici in genere rappresentano sicuramente un punto di riferimento. La recensione sicuramente fornisce elementi che aiutano a capire come potrebbe essere il libro che stiamo decidendo di acquistare. Se poi avete un recensore di fiducia allora siete a cavallo. Grado di affidabilità, 7.

3, Consiglio di un amico, il passaparola. Quando un libro è buono non ha bisogno di particolare traino da parte della stampa specializzata o dei media in generale. Le vendite s’impennano perché comincia l’effetto “passaparola”. In questo caso ci si può fidare del consiglio di un amico perché nessuno ha voglia di fare, deliberatamente, brutta figura. Oggi il passaparola “passa” anche per i social network, Facebook, Twitter e chi più ne ha è più ne metta. Grado di affidabilità, 6.

4, L’angolo delle novità e le classifiche. Chi non ha una grande dimestichezza con i cataloghi delle case editrici può affidarsi a uno spazio presente in tutte le librerie, anche le più piccole: l’angolo delle novità e quello delle classifiche. In genere qui si trovano i libri che vendono molto. Gli autori più affermati, i generi letterari che assecondano il gusto del momento. Quelli più cool. Grado di affidabilità, 5.

5, Autore. Ci sono alcuni autori che hanno vere e proprie schiere di fan e sono considerati alla stregua di stelle del rock. Questi lettori seguono fideisticamente i loro beniamini e sono i primi ad accorrere in libreria quando il nuovo libro, fresco di stampa, fa bella mostra di sé sullo scaffale della libreria. Fate attenzione però non tutti i libri di un autore meritano di essere letti. Grado di affidabilità, 4.

6, Genere letterario. Si può essere fan anche di un genere letterario e non necessariamente di un autore. Anche in questo caso gli “adepti” si muovono in gruppo e sono sempre i primi ad accorrere in libreria quando c’è una novità di genere appunto. Questo criterio di scelta può essere foriero di grandi fregature. Grado di affidabilità, 3.

7, Quarta di copertina. Quando non si hanno le idee chiare su cosa comprare ci sono alcuni gesti che accomunano i lettori. Uno di questo è leggere la quarta di copertina, una sinossi del libro curata dalla casa editrice. Ci sono alcune case editrici che prestano particolare cura alla IV di copertina, altre un po’ meno, per questo affidarsi ciecamente non è conveniente. Grado di affidabilità, 2.

8, Copertina. C’è chi sceglie i libri guardano la copertina. Le case editrici lo sanno e per questo motivo si scatenano in una battaglia senza esclusione di colpi a chi realizza la copertina più bella, più accattivante. La copertina che cattura di più. Prestare attenzione a tutti i particolari nella realizzazione di un libro è certamente importante, così come realizzare una buona copertina aiuta. Non mi pare ovviamente il criterio migliore. Grado di affidabilità, 1.

9. Chiedere consiglio al libraio. Molte persone chiedono consigli su cosa comprare direttamente al libraio. Lo fa anche chi, nascondendosi dietro la scusa di fare un regalo, non ha le idee ben chiare e per questo è costretto a portare a casa il libro con il prezzo coperto. Per le persone indecise e che non sanno come muoversi tra gli scaffali della libreria questo è il metodo migliore. Grado di affidabilità, 9. Il metodo che preferisco, quando non ho un’idea precisa su cosa voglia comprare, è leggere l’incipit. Non mi fermo alla prima pagina, alcune volte, leggo anche delle pagine interne. Random. Se le pagine che ho letto mi soddisfano compro il libro, altrimenti proseguo nella scelta. Vi propongo sei incipit. Tre appartengono a libri di ieri, tre, a libri di oggi. Provate a indovinare chi li ha scritti.

A: «Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo. In casa Oblonski tutto era sossopra. La moglie aveva scoperto la relazione amorosa del marito con una francese che era stata istitutrice in casa loro, qualche tempo prima, e gli aveva dichiarato che non poteva più vivere con lui sotto lo stesso tetto. Questa situazione durava da due giorni e si faceva sentire in modo penoso, tanto dai due coniugi quanto dagli altri membri della famiglia e sinanche dal personale di servizio ».

B: «C’era finito dentro un cane. Lo avevano sentito abbaiare per giorni. Settimane. Un lamento straziante, che veniva da sottoterra. La notte raggelava per quanto era disperato. Sembrava il pianto di un bambino murato in una botte. Finché il latrato si era fatto più debole, quasi impercettibile, per poi cessare del tutto. I vecchi, quelli con le facce scheggiate come buccheri, la sigaretta di traverso e la cravatta solo la domenica, dicevano butinale. E lo dicevano come se pronunciassero una parola magica».

C: «Nunc et in hora mortis nostrae. Amen. La recita quotidiana del Rosario era finita. Durante mezz’ora la voce pacata del Principe aveva ricordato i Misteri Dolorosi; durante mezz’ora altre voci, frammiste avevano tessuto un brusio ondeggiante sul quale si erano distaccati i fiori d’oro di parole inconsuete: amore, verginità, morte; e mentre durava quel brusio il salone rococò sembrava le ali iridate sulla seta del parato erano apparsi intimiditi; perfino la Maddalena, fra le due finestre, era sembrata una penitente anziché una bella biondona, svagata in chissà quali sogni, come la si vedeva sempre ».

D: «Nacque per primo e la nutrice se lo lasciò sfuggire dalle mani. La madre che spingeva il secondo bambino, trattenne il respiro; le donne che assistevano rimasero in attesa. In basso, sul pavimento, il neonato giaceva. Immobile. Fu un lunghissimo doloroso attimo di silenzio. Poi il piccolo mosse le gambe ed emise un lamento ».

E: «Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buend a si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case d’argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche».

F: «La amdre di Dio guarda dall’alto con un’espressione severa, quasi di deplorazione. Almeno, così mi sembra, ma potrebbe anche essere autosuggestione, o il solito complesso di superiorità greco-ortodosso. Perché mai la Madonna dovrebbe prendersela porprio con me? Contempla il suo gregge che si accalca nello sconfinato nartece. Del tutto casualmente mi ci trovo anch’io, con la mia consorte e uno stuolo di turisti ateniesi».