Abruzzo

Marsilio e la battuta di Salvini sui toscani: «Grave gaffe dei miei collaboratori, mi scuso con Matteo»

29 Maggio 2025

Il governatore dell’Abruzzo chiarisce: “Da un errore tecnico sono partiti biechi attacchi politici a Salvini. Errore inopportuno del mio staff, ma la battuta è stata estrapolata dal contesto”

PESCARA. Continua a far discutere la frase di Matteo Salvini sui toscani. Durante un incontro istituzionale con il presidente dell’Abruzzo, Marco Marsilio, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti se n’è uscito con una battuta poco elegante sui toscani, che a diversi della regione del Granducato non è piaciuta nemmeno un po’. Quando Marsilio gli ha detto che era più conosciuto ed esportato il vino Montepulciano d’Abruzzo rispetto al vino Nobile di Montepulciano, in provincia di Siena – due varietà diverse ma i cui nomi confondono, e sul cui confronto i produttori hanno sviluppato una discreta rivalità – Salvini ha risposto: «Ah sì? Meglio, perché i toscani hanno rotto le palle».

Tante reazioni sui social, ma non solo. Lo stesso presidente Marsilio si è sentito in dovere di intervenire per fare chiarezza.  "L'incontro istituzionale che il ministro Salvini mi ha concesso era dedicato alla programmazione relativa alle infrastrutture regionali. Prima dell'avvio dei lavori, come solitamente accade, l'ufficio stampa della Regione ha effettuato il cosiddetto 'giro tavolo', per garantire alle emittenti televisive adeguata copertura di immagini per i servizi successivi. Purtroppo ieri le immagini, per un errore tecnico, non sono state inviate mute, come solitamente accade, ma così come registrate. Sono stati così divulgati momenti di cordialità che ho avuto con il ministro Salvini, nel corso dei quali l'ho invitato a valorizzare maggiormente il Montepulciano d'Abruzzo". Lo dichiara il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

"La battuta di risposta del ministro - spiega ancora Marsilio - è quella che poi è stata estrapolata dal contesto e utilizzata per biechi attacchi politici. Mi scuso con il ministro per la grave gaffe commessa dai miei collaboratori, colpevoli di un errore inopportuno. Oltretutto, le immagini di copertura non ricostruiscono interamente quella che era una semplice chiacchierata".