Masci: "Stiamo risanando l'Abruzzo"

«Io ho un'idea me la sono fatta: dietro a tutte queste bugie con le quali si vuole indebolire Chiodi nell'opera di risanamento del bilancio, c'è sempre il partito della spesa che oggi non trova quelle risposte che ha invece trovato nel passato».

L'assessore regionale al Bilancio e allo Sport Carlo Masci (nella foto a sinistra) trae dalle somme della manovra finanziaria che dovrebbe portare la Regione a chiudere il bilancio con 800 milioni di deficit in meno, lo spunto per difendere il presidente Chiodi.

Assessore, cominciamo da quei 34 milioni che il centrosinistra vi accusa di voler portare via dai fondi per L'Aquila e di inserirli in bilancio a vantaggio di circoli sportivi e associazioni culturali. «Un abbaglio. Innanzitutto non sono 34 milioni ma stiamo parlando di 22-23 milioni, perché i 10,7 che la Presidenza ha ricevuto dalle donazioni resteranno per L'Aquila. Poi ci sono i 16 a milioni relativi a cofinanziamento regionale Docup 2000-2006 che lo Stato ha deciso di rifinanziare e i 6milioni 880mila che derivano dal risarcimento dei danni subiti dai palazzi regionali all'Aquila e che lo Stato ha deciso comunque di accollarsi. Questi 22-23 milioni entrano nel bilancio senza alcun vincolo ed è stato deciso di impiegarli per diminuire l'indebitamento regionale».

Perché? «Perché, dopo il Lazio, siamo la seconda regione più esposta e perché ce lo impongono tutti: dal governo ai creditori, agli investitori all'agenzia di rating Moody's. Nel 2008 il deficit era di 4 miliardi, a fine 2010, se proseguiamo, scenderemo a 3 miliardi 200 milioni. Un miracolo anche secondo Moody's».

E i fondi destinati a circoli sportivi e associazioni culturali comunque ci sono? «Sono somme minime: 1,7 milioni per la cultura e 1,5 per il sociale, che derivano da un impegno ben preciso dal presidente Chiodi e dall'assessore Di Dalmazio con tutte le associazioni».

Il centrosinistra vi accusa di voler favorire gli amici degli amici. «Si leggessero bene le carte».

I fondi Fas: li avreste anche qui destinati a circoli e associazioni e che Roma li ha per questo bocciati. «I Fas sono destinati allo sviluppo economico e noi siamo riusciti a farci riconoscere una linea che riguarda lo sport. Perché lo sport, quello di alto livello, e il suo indotto generano un processo produttivo. Questa politica è passata e i fondi Fas arriveranno».

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