Matrimoni, l’aiuto dai vescovi

«La famiglia va seguita in tutte le sue fasi per prevenire le crisi»

CHIETI. Una nuova pastorale familiare. Prendersi cura della coppia e delle famiglie in tutte le fasi dello sviluppo, prevenendo crisi, separazioni e divorzi, ma anche i cosiddetti matrimoni irregolari: questi i principali spunti emersi nell’incontro teologico durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario nel seminario regionale San Pio X. Incontro che ha visto protagonista il cardinale Antonio Ca izares Llovera, arcivescovo di Toledo e dal 2008 prefetto della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, con un intervento dal titolo “La teologia del matrimonio fondamento del diritto matrimoniale canonico”.

L’obiettivo principale è prevenire e riorganizzare i diversi organismi pastorali e affrontare la crisi dei matrimoni, perché «la realtà», come ha spiegato il cardinale Llovera, «è che senza il matrimonio la stessa Chiesa cesserebbe di essere quella che è. Quindi è necessaria una nuova preparazione per prevenire la stabilità e la comunione di vita e di amore nella coppia».
Una seduta per ridisegnare l’approccio della comunità cristiana di fronte a temi sempre più fragili come l’amore coniugale, il valore del matrimonio e della famiglia. Temi affrontati anche nell’intervento di monsignor Angelo Vizzarri, presidente del tribunale ecclesiastico regionale abruzzese e (da poco) molisano: «Importante è anche la riqualificazione dei cosiddetti esperti nei corsi e percorsi di formazione pre-matrimoniale, il cui contributo, insieme all’annuncio del Vangelo del matrimonio, è la base umana e psicologica per celebrare l’unione di una coppia».

Monsignor Vizzarri ha sottolineato l’importanza che gli operatori pastorali dovrebbero ricoprire in osmosi con la realtà politica e le istituzioni civili, cioè nei contesti non ecclesiali: «Negli incontri in vista del matrimonio promossi da amministrazioni comunali o da associazioni familiari si colloca felicemente la dimensione sociale del matrimonio e della famiglia al cui interno trova il suo naturale spazio la legislazione». Intenti che evidenziano un’apertura della Chiesa alle trasformazioni in atto nella società, ma sempre con il principale scopo di combatterle per un progresso evangelico della comunità.

L’incontro, a cui ha preso parte l’arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, è stata pure l’occasione per fare il punto sulla situazione del tribunale ecclesiastico regionale. «All’inizio del 2009 le cause pendenti erano 304, introdotte nel 2009 invece 108», elenca monsignor Vizzarri, «tuttavia, sono state emesse 126 sentenze più 6 cause archiviate per un totale di 132. All’inizio del 2010 sono pendenti 280 cause. Possiamo ritenerci soddisfatti perché queste cifre confermano che il tribunale non è inutile, perché la fede della Chiesa nel sacramento del matrimonio ha un fondamento e una verità che non possono essere disattesi».