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Morosità incolpevole: entro l’anno fondi per un milione

Pronta la legge regionale per le centinaia di famiglia in difficoltà con il mutuo della casa

PESCARA. Sono centinaia, in Abruzzo, le persone che complice la crisi, dopo aver perso il posto di lavoro, non riescono più a pagare le rate del mutuo per l'acquisto della prima casa. Famiglie che, magari, dopo aver pagato il 50, 60 o anche il 70% delle rate, rischiano di perdere la propria abitazione, per motivi che, in molti casi, non sono imputabili a loro, quanto, piuttosto, alla difficile situazione economica. Uno stop alla vendita all'asta della prima casa di coloro che vengono definiti “morosi incolpevoli” arriva grazie ad una legge regionale promulgata ieri. Il progetto era stato presentato a novembre del 2014 dal capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri e il provvedimento è stato approvato all'unanimità dal Consiglio regionale. Grazie alla norma, la Regione potrà interporsi alle procedure di messa all'asta della prima abitazione di soggetti che non possono pagare le rate del mutuo per ragioni indipendenti dalla loro volontà o dal loro stile di vita. In sostanza la Regione concede un contributo per l'estinzione anticipata del mutuo bancario, bloccando di fatto le procedura di messa all'asta dell'abitazione, e contestualmente stipula con il beneficiario un contratto per la restituzione rateizzata, definendo termini, modalità e condizioni che tengano conto della particolare situazione economica. Per morosità incolpevole si intende una situazione di impossibilità a pagare le rate del mutuo in seguito alla perdita o alla riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare, come, ad esempio, nel caso di perdita del posto di lavoro. I richiedenti devono avere un reddito Isee non superiore a 35mila euro e devono dimostrare di essere, appunto, “incolpevoli”.

Hanno la priorità nella concessione del contributo i proprietari destinatari di un provvedimento esecutivo e quelli destinatari di un atto formale di messa in mora per il mancato pagamento della rata. In base a quanto previsto dalla legge, è la Fira ad occuparsi delle procedure. Per la copertura finanziaria sono stati stanziati 200mila euro, che arriveranno a un milione entro la fine dell'anno. «Siamo nella fase in cui gli uffici della Giunta regionale deve confrontarsi con l'Abi e individuare le modalità operative per dare concretezza al dispositivo», sottolinea Sospiri, «per l'estate, se si pubblica il bando, possiamo già essere operativi». «Alla concessione dei mutui le persone venivano valutate come solvibili e l'oggetto della garanzia era il posto di lavoro», osserva il capogruppo di Fi, «poi è iniziata una crisi che ci portiamo dietro da dieci anni e le condizioni di molti sono cambiate. Se una persona perde il lavoro e, nell'arco di diversi anni non riesce a trovarne uno nuovo, magari avendo anche una famiglia e dei figli, che colpa ne ha? Subire un licenziamento è già drammatico, ma vedersi togliere la casa è una tragedia».

Lorenzo Dolce

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