Nave bloccata a Suez l’Honda si ferma per carenza di pezzi

18 Maggio 2014

Due giorni di cassa integrazione domani e martedì Il sindacato: la soluzione è rilanciare l’indotto locale

ATESSA. Una nave container bloccata nel canale di Suez mette un freno alla produzione della Honda che deve fermarsi due giorni, domani e martedì per mancanza di componenti. L'allarme è lanciato dalla Uilm Chieti-Pescara che stigmatizza il fermo di produzione «in un momento delicatissimo per lo stabilimento che sta lavorando in alta stagione, un periodo che dovrebbe essere invece abbastanza proficuo per le case motoristiche». Dal 5 maggio scorso una nave adibita al trasporto di 45 container contenenti forniture per le fabbriche automotive che dall'Asia arrivano fino in Abruzzo, è ferma nel canale di Suez, probabilmente per guasti tecnici o avaria. Il pericolo quindi è che il fermo forzato della Honda possa prolungarsi ancora per altre giornate. Nessuno conosce con certezza i tempi di questo disagio che, ribadisce la Uilm «la Honda non può permettersi». Nel frattempo per domani e martedì l'intero stabilimento sarà in regime di cassa integrazione, sia i 355 dipendenti a tempo indeterminato sia i 92 stagionali. «La crisi delle due ruote in Europa è pesante, ma qui piove sul bagnato» sbotta Nicola Manzi, segretario Uilm Chieti-Pescara. «Non garantire le forniture all'unico stabilimento Honda in Europa che produce moto, è un problema a cui dal Giappone devono darci una risposta». Manzi insiste sul fatto che la casa madre giapponese debba necessariamente «rivedere la sua strategia industriale per quanto riguarda la componentistica di importazione, visto che l’attuale organizzazione si è dimostrata labile. A rischio c'è il progetto New Honda, fortemente voluto e pagato a caro prezzo dai lavoratori». «Alla Honda» conclude Manzi «chiediamo di ridare fiducia al nostro territorio riportando la produzione della componentistica dall’Asia in Abruzzo e considerando che la scelta industriale di importazione si sta rivelando dannosa e costosa per lo stabilimento di Atessa». Il rilancio dell'indotto era stato, appena qualche settimana fa, uno dei cardini del progetto New Honda. Il colosso nipponico aveva annunciato 7milioni di investimenti sulle aziende della subfornitura del territorio, per adeguarle ai due nuovi modelli di scooter in produzione in esclusiva ad Atessa.

SEVEL. Problemi di rifornimento anche in Sevel che ha dovuto cancellare la giornata di straordinario prevista per ieri a causa del mancato arrivo di alcune componenti, tra cui i sedili. La giornata verrà recuperata il prossimo 31 maggio, mentre resta in piedi lo straordinario per il turno notturno di oggi. I disagi nel rifornimento della Sevel, al contrario della Honda, sarebbero dovuti non al trasporto, ma ai ritmi sempre più crescenti dello stabilimento che da due mesi ha pianificato la salita produttiva del nuovo Ducato che prevede un restyling di circa l'80% del prodotto. Le aziende della fornitura non riuscirebbero ad adeguarsi all'innalzamento della produzione arrivata a circa 1.050 furgoni al giorno.

Daria De Laurentiis

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