Nella ragnatela altri nomi eccellenti

Da Firenze nuovi indagati? Balducci: le auto le ho pagate. Ma è smentito dalle intercettazioni

ROMA. Guido Bertolaso chiede il dissequestro della documentazione a cui la magistratura di Firenze ha messo i sigilli. Decine di scatoloni di carte e contratti segreti, prelevate dai carabinieri dagli uffici del Dipartimento della Protezione civile di Via Ulpiano, che non riguardano soltanto le opere finite sotto inchiesta, ma anche altre gare d’appalto e le liste di fornitori. È questa la prima mossa dell’avvocato di Bertolaso, Filippo Dinacci, che ieri ha presentato istanza al tribunale del Riesame di Firenze. Intanto si moltiplicano le voci su indagati eccellenti. Tra questi ci sarebbe il coordinatore del Pdl e presidente del Credito Cooperativo Fiorentino, Denis Verdini. Procura e investigatori non confermano né smentiscono.

IN CELLA. Per ora i quattro arrestati per lo scandalo restano in cella. Il Gip Rosario Lupo, che a tutti contesta la corruzione continuata, ha cinque giorni per decidere sulle scarcerazioni richieste venerdì dai legali di alcuni indagati e il parere della procura non arriverà prima di lunedì. Le difese, negli interrogatori di garanzia, non hanno seguito una linea comune. L’imprenditore romano Diego Anemone e il provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis hanno taciuto. I superburocrati Mauro della Giovampaola e Angelo Balducci hanno risposto e il più loquace è stato Balducci, attuale presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici e già soggetto attuatore per gli appalti del G8 della Maddalena. Ha parlato per ribadire la piena regolarità delle opere.

LE CARTE. Ma nelle carte del Gip non ci sono solo gli appalti dati in concessione alle ditte di Anemone. A legare l’ingegner Balducci - assurto a Gentiluomo di Sua Santità dal grande Giubileo del 2000 - e l’imprenditore romano c’è una ragnatela di rapporti societari, di scambi di favori, come l’assunzione di parenti ed amici, e di regalie: dalla ristrutturazione di immobili privati, riarredati con prestigiose boisserie e raffinati tessuti, alle Bmw, agli spostamenti con jet privati e idrovolanti (da Palermo a Roma e sosta a Capri).

LE AUTO. Balducci ha spiegato che le auto per spostarsi sui cantieri gli erano messe a disposizione da Anemone per contratto come del resto i cellulari. E che per le Bmw del figlio e la Fiat 500 della moglie, regolarmente pagate, ci si rivolse ad Anemone solo perché conosceva il concessionario. Diverso il tenore delle intercettazioni in cui il figlio di Balducci, Filippo, avvisa Anemone che gli sta per scadere l’assicurazione della Bmw X5. F: «Che faccio?». A: «Congelala...perché... dicevamo con papà tuo di prendertela direttamente nuova....mo stiamo impostando tutto... quindi gli diamo indietro quella, capito?». Pochi giorni dopo l’acquisto. Preventivo: 71.800 euro. «Una botta che non finisce più...», si lamenta Anemone premurandosi di allertare il notaio per il passaggio di proprietà.

SOCI IN AFFARI. A legare le due famiglie ci sono società tra cui la ErretiFilm che vede assieme la moglie di Balducci, Rosanna Thau, e la moglie di Anemone, Vanessa Pascucci. Poi c’è il Salaria sport village che vede assieme Anemone e Filippo Balducci, il figlio dell’ingegnere. E che Balducci senior, da commissario per i Mondiali di nuoto 2009, fa crescere a dismisura espropriando terreni alluvionali, e fa ristrutturare (36 milioni di euro) dalla Redim 2002 della signora Pascucci.

SOLDI. Un’altra pista è quella seguita dalla procura di Roma. Accertamenti bancari su conti esteri che avrebbero fornito importanti riscontri alle ipotesi di accusa.