Neuromed-Angelini, slitta la firma
Venturoni e Ivone s’incontrano oggi per gli accrediti al gruppo sanitario
PESCARA. E’ l’ora dei ripensamenti per l’acquisto delle società satelliti di Villa Pini. La firma dell’accordo con la famiglia Angelini, annunciata per l’avvio della settimana, sembra infatti rinviata mentre oggi sono attese novità importanti dall’incontro tra la curatrice fallimentare della clinica, Giuseppina Ivone e l’assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni. Incontro con cui si dovrebbe definire la delicatissima e decisiva partita degli accreditamenti che la Regione vorrà assegnare al gruppo sanitario.
«Non c’è alcun accordo» si affretta a dire il professor Francesco Fimmanò dell’omonimo studio legale associato che, da mesi, conduce le trattative con Angelini per conto dell’istituto scientifico molisano. «E’ inesatto affermare che Neuromed abbia già acquistato le società in questione o che sia impegnata a farlo», sottolinea Fimmanò. Notizia che tuttavia, fino a ieri, è stata ancora una volta confermata ad alti livelli dello stesso istituto, secondo una ipotesi che prevede la definizione del passaggio di proprietà entro il fine settimana. Per il professor Fimmanò si procede invece secondo uno schema già approntato con l’altro ramo d’azienda del gruppo Angelini, quello dichiarato fallito a febbraio dal tribunale di Chieti.
«Come abbiamo fatto per Villa Pini, così è stato per tutte le altre società», spiega il legale di fiducia della Neuromed. «Noi auspicavamo un concordato preventivo per Villa Pini e lo ribadiamo oggi per le altre società del gruppo Angelini».
Questo vuol dire che se non vi sarà concordato, la Neuromed è pronta a uscire dalla trattativa?
«Non ho detto questo. In ogni caso parteciperemmo a un’eventuale gara se si farà», rileva Fimmanò, «per questo dico che al momento non è possibile definire nulla senza avere prima un quadro completo e attendibile sulla partita debitoria e creditoria di Villa Pini, come di tutte le altre società del gruppo».
La sentenza del Tar dell’Aquila, che nei giorni scorsi ha liberato risorse per almeno venti milioni di euro a favore di tre cliniche della galassia Angelini, aveva impresso un’accelerata alla ipotesi di cessione. Ora il rallentamento. «Stiamo lavorando a un ipotesi di affitto», riprende Fimmanò, «non è saltato nulla. Diciamo soltanto che in questo momento la firma di un accordo è tecnicamente impossibile». L’istituto molisano conferma dunque l’interesse a rilevare le società non fallite, dalla San Stefar alla Sanatrix.
Interesse ribadito anche dal gruppo concorrente Ddp, formato da una cordata di imprenditori abruzzesi. Ieri, i presidenti delle Province di Chieti e Pescara, Enrico Di Giuseppantonio e Guerino Testa, hanno incontrato i rappresentanti della Ddp per discutere il piano industriale finalizzato all’acquisizione del gruppo sanitario di Angelini. Di Giuseppantonio e Testa si sono detti «favorevolmente impressionati per la immediata esecutività del piano e auspicano un’accelerazione dell’iter procedurale in modo che si possa giungere al più presto a una soluzione con l’obiettivo di difendere i posti di lavoro».
«Non c’è alcun accordo» si affretta a dire il professor Francesco Fimmanò dell’omonimo studio legale associato che, da mesi, conduce le trattative con Angelini per conto dell’istituto scientifico molisano. «E’ inesatto affermare che Neuromed abbia già acquistato le società in questione o che sia impegnata a farlo», sottolinea Fimmanò. Notizia che tuttavia, fino a ieri, è stata ancora una volta confermata ad alti livelli dello stesso istituto, secondo una ipotesi che prevede la definizione del passaggio di proprietà entro il fine settimana. Per il professor Fimmanò si procede invece secondo uno schema già approntato con l’altro ramo d’azienda del gruppo Angelini, quello dichiarato fallito a febbraio dal tribunale di Chieti.
«Come abbiamo fatto per Villa Pini, così è stato per tutte le altre società», spiega il legale di fiducia della Neuromed. «Noi auspicavamo un concordato preventivo per Villa Pini e lo ribadiamo oggi per le altre società del gruppo Angelini».
Questo vuol dire che se non vi sarà concordato, la Neuromed è pronta a uscire dalla trattativa?
«Non ho detto questo. In ogni caso parteciperemmo a un’eventuale gara se si farà», rileva Fimmanò, «per questo dico che al momento non è possibile definire nulla senza avere prima un quadro completo e attendibile sulla partita debitoria e creditoria di Villa Pini, come di tutte le altre società del gruppo».
La sentenza del Tar dell’Aquila, che nei giorni scorsi ha liberato risorse per almeno venti milioni di euro a favore di tre cliniche della galassia Angelini, aveva impresso un’accelerata alla ipotesi di cessione. Ora il rallentamento. «Stiamo lavorando a un ipotesi di affitto», riprende Fimmanò, «non è saltato nulla. Diciamo soltanto che in questo momento la firma di un accordo è tecnicamente impossibile». L’istituto molisano conferma dunque l’interesse a rilevare le società non fallite, dalla San Stefar alla Sanatrix.
Interesse ribadito anche dal gruppo concorrente Ddp, formato da una cordata di imprenditori abruzzesi. Ieri, i presidenti delle Province di Chieti e Pescara, Enrico Di Giuseppantonio e Guerino Testa, hanno incontrato i rappresentanti della Ddp per discutere il piano industriale finalizzato all’acquisizione del gruppo sanitario di Angelini. Di Giuseppantonio e Testa si sono detti «favorevolmente impressionati per la immediata esecutività del piano e auspicano un’accelerazione dell’iter procedurale in modo che si possa giungere al più presto a una soluzione con l’obiettivo di difendere i posti di lavoro».
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