No ai ticket, sì alla tassa sul tabacco

La Regione aspetta la risposta da Roma, il consiglio cancella Aptr e Abruzzo Lavoro

PESCARA. Sì alla proposta sull'aumento dei prezzi delle sigarette al posto dei ticket da 10 euro sulle visite ambulatoriali, via libera alla manovra di bilancio e azzeramento dell'Aptr, l'agenzia regionale per il turismo. Sono i contenuti della giornata politica vissuta ieri dalla Regione su due fronti: in consiglio all'Aquila e all'incontro con il governo per scongiurare i nuovi ticket della sanità.

Dall'incontro di ieri pomeriggio a Roma, a cui ha partecipato il governatore Gianni Chiodi, non è arrivata alcuna risposta definitiva. In mattinata l'Abruzzo, rappresento in questo caso dall'assessore al Personale Federica Carpineta, in linea con le altre regioni che hanno congelato i 10 euro di ticket inseriti nella recente Finanziaria, si è espresso favorevolmente alla proposta che prevede la tassa sui tabacchi anziché il balzello, l'ennesimo, sulla sanità. «Eliminare i ticket significa andare subito incontro alle necessità di cura e anche a quelle di bilancio familiare dei cittadini. Caricare l'accisa sul tabacco non pregiudica l'impatto sociale delle nuove tasse e, in un certo senso, aiuta a fare prevenzione sanitaria», ha detto l'assessore Carpineta. Una risposta in questo senso dovrebbe arrivare oggi. Se dovesse essere sì, le sigarette aumenteranno di 20-25 centesimi a pacchetto; se dovesse arrivare un no, l'Abruzzo, come le altre regioni, sarebbe costretto a varare un piano alternativo valido da proporre al governo. Nel caso dovesse ricevere un altro rifiuto, sarebbe costretto a ricorrere ai ticket sulle visite ambulatoriali. In principio Chiodi aveva pensato come misura alternativa di applicare i ticket sui farmaci "griffati" e sui codici bianchi (le cure inappropriate al Pronto soccorso) in modo da abbassare la spesa farmaceutica ed evitare che si ripetano le code negli ospedali. Un'alternativa ancora valida? Ma ieri è stata anche la prima delle due giornate del consiglio regionale. La bozza della manovra di bilancio è stata approvata a maggioranza dalla commissione. Il documento dovrebbe passare oggi in aula. Un passaggio non facile. In commissione la maggioranza di centrodestra non ha trovato l'intesa con le opposizioni che in aula non faranno ostruzionismo solo a certe condizioni. E' il capogruppo del Pd, Camillo D'Alessandro - che durante i lavori dell'assemblea ha distribuito fiocchi azzurri per festeggiare la nascita del secondo figlio Antonio - a spiegare le ragioni: «Non siamo d'accordo nel merito e nel metodo, non è una variazione di bilancio di sostanza, abbiamo posto due questione al fine di evitare iniziative ostruzionistiche: accettiamo che sia arrivata all'ultimo minuto a condizione che sia garantita la certezza delle somme per i malati oncologici perché come noto averle collegate al finanziamento ai sottotetti non sta funzionando e la cosa comporta problemi». Il secondo punto per D'Alessandro è l'anticipazione di 6 milioni di euro dei fondi Fas per le Politiche sociali. Senza queste due condizioni, per il capogruppo pd, per approvare la manovra si arriverà a Ferragosto.

In serata il consiglio regionale ha approvato le proposte di scioglimento dell'Agenzia di promozione turistica (Aptr) e dell'ente strumentale Abruzzo Lavoro, manovra che rientra nella necessità di tagliare i costi della politica. «E' un passo avanti verso l'Abruzzo 2.0 di cui ha orgogliosamente parlato il presidente Chiodi», commenta il portavoce del gruppo consiliare del Pdl Ricardo Chiavaroli, «la nostra non è una ritirata, semmai la preparazione di una nuova offensiva politico-istituzionale». (cr.re.)

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