Norante: la legge è scritta male e noi siamo pure mazziati

Intervista a Norante: "Non si capisce perché fino a settembre 2010 il consigliere che aveva compiuto 55 anni poteva prendere il vitalizio e dopo il settembre 2010 no. C'è disparità di trattamento"

PESCARA. Consigliere Norante, cos'è questa storia che volete la pensione a 55 anni? «E' che non si capisce perché fino a settembre 2010 il consigliere regionale che aveva compiuto 55 anni poteva prendere il vitalizio e dopo il settembre 2010 no. C'è una disparità di trattamento, la legge rischia di essere anticostituzionale. Speriamo che se ne rendano conto». 

Chi se ne deve rendere conto?
«Il consiglio, a cui chiediamo di modificare il testo.»  

Ma non le sembra un bel regalo andare con 2 mila euro in pensione a 55 anni?

«Infatti l'associazione degli ex consiglieri aveva dato parere favorevole alla riforma. Ma poi in aula il testo è stato cambiato». 

Hanno aggiunto la retoattività. 
«Lei cosa avrebbe detto al mio posto? Tenga conto che andando a 55 anni il vitalizio è anche decurtato».  
Ma sono sempre parecchi soldi.

«Che devo dire? Hanno fatto bene a cambiare la legge. Tanto di cappello. Noi non l'abbiamo fatto e ci siamo presi un sacco di parole. E oggi siamo cornuti e mazziati». 

Però ammetterà che...
«C'è qualche consigliere che ha fatto la legislatura con noi e usufruisce del vitalizio a 55 anni. Perché?» 

Ma con la crisi generale, i cassintegrati, i costi della politica alle stelle, bisognava intervenire.

«Se la mettiamo così uno può alzarsi in aula e dire: portiamo il vitalizio a 80 anni. Qui il discorso non finisce più. Quella legge è scritta male». 

Male come?

«Prima hanno scritto una cosa, poi si sono smentiti e poi alla fine della legge hanno scritto di nuovo il contrario». 

E adesso?

«Se non la modificano adiremo le vie legali. E' una forma di tutela, c'è una discriminazione in atto. Qui si rischia che venga annullata l'intera legge. Ma la cosa migliore è che il consiglio prenda l'iniziativa». 

I tempi sono difficili, la vedo dura.

«Mi hanno detto: ma pensa alla pensione di un operaio. Io ho risposto che ci sono professionisti che per fare i consiglieri regionali hanno chiuso gli studi e poi alla fine della legislatura si sono ritrovati senza niente». 

Staranno meglio di un operaio cassintegrato.

«Dì a un operaio che gli sposti l'età della pensione da 55 a 65 anni e vedi cosa ti risponde!» (a.d.f.)

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