Novantanove donnein cima al Gran Sassonel nome dell'Aquila

Scalata rosa da Prati di Tivo e Campo Imperatore per ricordare il terremoto del 6 aprile 2009

PIETRACAMELA. 99 fontane, 99 chiese e da oggi possiamo aggiungere le 99 alpiniste che sfidano il Gran Sasso per ricordare il terremoto.

E' una scalata tutta rosa, nata da un'idea dell'Ex-Plora&Perigeo insieme al Cai dell'Aquila, quella che si è tenuta nella giornata di domenica per ridare forza e continuità alla città dell'Aquila, così duramente colpita dal sisma del 6 aprile, tramite la donna e la montagna, simboli di bellezza e rinascita.

99 donne provenienti dall'Abruzzo e non solo, animate da senso di solidarietà e voglia di impegnarsi per far sì che la ricostruzione urbanistica e il tessuto sociale della città ben si coniughino con la promozione e la valorizzazione delle bellezze naturali della montagna, si son date appuntamento a Prati di Tivo e Campo Imperatore per scalare il Gran Sasso.

Il primo gruppo partito dalla seggiovia dei Prati di Tivo si è diretto verso il Corno Grande, sulla vetta orientale, è passato attraverso il ghiacciaio del Calderone. Mentre le alpiniste salite dal versante aquilano verso il Corno Grande, sulla vetta Occidentale, hanno percorso alcune la Via Direttissima, altre la Normale e altre la Via delle Creste.

Punto di incontro il Rifugio Franchetti, il bivacco più alto del Gran Sasso a quota 2433 metri, che festeggia quest'anno i suoi 50 anni. Nel gruppo anche un'alpinista non vedente che con le lacrime agli occhi è arrivata per la prima volta a 2433 metri ed una bambina di soli 10 anni che ha scalato il versante teramano del Gran Sasso in compagnia della mamma.

Testimonial d'eccezione l'alpinista novantenne Lino D'Angelo, guida alpina emerita e pionere del Gran Sasso, che nei suoi sessant'anni di alpinismo ha accompagnato molte donne in montagna. Presenti anche l'ottantenne Roberto Niolu presidente del Cai di Roma, Bruno Marconi presidente del Cai L'Aquila, Davide Peluzzi presidente dell'Ex-Plora&Perigeo e Luca Mazzoleni del Rifugio Franchetti.

«Nell'immaginario collettivo», ha spiegato Davide Peluzzi, tra i promotori dell'iniziativa, «è l'uomo che va in montagna. Ma abbiamo pensato di rompere questo schema, pubblicizzando il Gran Sasso attraverso le donne. La bellezza è femminile e la rinascita passa attraverso le donne». A questo evento ne seguiranno altri, non solo sul Gran Sasso. «Presto infatti saremo in Himalaya con alcune alpiniste», ha detto ancora Peluzzi.

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