Onna sfida gli sciacalli del sisma "Piscicelli venga a trovarci"

Il coraggio degli onnesi è senza limite: dal paese simbolo del terremoto parte l’invito ai due imprenditori che ridevano al telefono la notte del sei aprile

L’AQUILA. Ieri mattina sul presto - ero ancora un po’ intorpidito da una notte come al solito travagliata - ho ricevuto la telefonata del vicepresidente della Onna Onlus (l'associazione che si occupa di seguire le vicende della ricostruzione), Gianfranco Busilacchio. Mi chiedeva se potevo procurargli l’indirizzo dell’avvocato di quel tal Piscicelli, quello che rideva la notte del terremoto pensando agli affari, suoi, mentre noi eravamo travolti dalle macerie, dalla polvere e dal dolore. Ho pensato che volesse mandargli una lettera di insulti da girare poi al suo cliente. Invece Gianfranco mi ha sorpreso: «Ma no, voglio scrivergli per invitare lui, Piscicelli, e tutta la sua famiglia a passare una giornata qui da noi a Onna. Forse vedendo le macerie e parlando con chi il sei aprile ha perso tutto si renderà conto dell’enormità e dell’assurdità di quanto ha affermato, così come risulta dalle intercettazioni della Procura di Firenze».

Io non so se quell’incontro mai ci sarà. Se dovessi stabilirlo adesso non sono convinto di voler essere presente. Quelle parole, al di là di giustificazioni e scuse, sono una ferita che si è andata ad aggiungere alle altre. E oggi, se non avessi un impegno preso già da tempo, sarei anch’io in piazza Duomo con tanti aquilani sdegnati. Però ho apprezzato quel sentimento di apertura e disponibilità che arriva dal rappresentante di una comunità che fra le rovine ha perso tutto ma ha saputo mantenere dignità e identità, cosa che invece «quei due» non hanno mai avuto.

IL CARNEVALE. La ricostruzione - come è noto - non è fatta solo da cemento, ferro e mattoni ma si nutre anche di gesti ed eventi simbolici. E ieri a Onna, nel centro polifunzionale, la comunità ha provato a tornare a sorridere. È stata infatti organizzata una festa di Carnevale alla quale hanno preso parte molti bambini che frequentano l’asilo delle suore. Nel luogo dove dopo il sei aprile era stata sistemata la tendopoli si sono visti i coriandoli, le grida gioiose dei bimbi, una musica allegra. Negli occhi degli adulti ho visto un lampo di speranza per quelle mascherine festose sotto alle quali c’erano i volti di coloro che un giorno torneranno a fruire del paese completamente ricostruito.

IL MATRIMONIO
Stamani ci sarà un altro momento importante per la comunità. Più di dieci mesi fa una coppia di giovani, Valentina e Francesco, aveva deciso di sposarsi. Il terremoto ha sconvolto i piani e la cerimonia è stata rinviata. Ma intanto la coppia ha avuto un bel bebé, Daniel, e stamani, alle 11, nella piccola chiesa provvisoria di Onna, saranno celebrati dal parroco, don Cesare Cardozo, un matrimonio e un battesimo. È la vita che va avanti e che non si fa sconfiggere dal terremoto.

IL BOSCO SACRO. E la comunità non dimentica chi non c’è più. Oggi, sempre a Onna, verrà presentato il progetto di un bosco sacro. Ci saranno 41 alberi, uno per ogni abitante di Onna che ha perso la vita sotto le macerie. Sarà realizzato in uno spazio a fianco al nuovo villaggio di legno. Sarà - come afferma chi ha promosso l’iniziativa - «un parco per la memoria, un bosco in cui chi è sopravvissuto non si senta solo».