Pedaggi, altro stop ai rincari

Il Consiglio di Stato boccia gli aumenti sulle autostrade

PESCARA. Governo sconfitto per la seconda volta sull'aumento delle tariffe dei pedaggi autostradali e sull'introduzione del ticket sui raccordi autostradali gestiti dall'Anas, in vigore dal primo luglio. E il Pd ora chiede che sia ritirato il decreto. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso d'urgenza presentato dalla Presidenza del Consiglio e dalla stessa concessionaria contro la sentenza del Tar che aveva già bocciato i rincari nei giorni scorsi. L'aumento era stato di un millesimo di euro al chilometro per auto e moto su tutte le autostrade, giustificato «dall'incremento dei canoni dovuti alla società di gestione», ed aveva ricevuto il via libera dal governo nella manovra finanziaria.

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Il Consiglio di Stato, mantenendo così il blocco agli aumenti su autostrade e raccordi autostradali in gestione all'Anas, ha fissato al prossimo 31 agosto la discussione dell'istanza cautelare in camera di consiglio, quando cioè i giudici amministrativi si esprimeranno nel merito.

Il Tar del Lazio aveva sospeso, la settimana scorsa, il decreto che ha disposto l'aumento dei pedaggi autostradali. I giudici avevano accolto le richieste della provincia di Roma, del Comune di Fiano Romano e della Provincia di Pescara. I giudici amministrativi di primo grado sostenevano che al pagamento deve corrispondere un servizio, e dunque l'utilizzo di un'infrastruttura, e non può trattarsi di una mera tassa. «Il provvedimento impugnato» si legge nelle ordinanze del Tar, «per essere coerente con la finalità enunciata deve assumere il carattere di corrispettivo per l'utilizzo di una infrastruttura; al contrario, tale carattere non appare sussistente in alcune delle ipotesi evidenziate, vale a dire in tutte quelle che prevedono il pagamento del pedaggio in relazione ad uno svincolo stradale non necessario e non interessato dalla fruizione dell'infrastruttura».

Gli aumenti introdotti dal governo erano di due tipi. Il primo riguardava tutte le tratte autostradali e variava da un millesimo di euro per chilometro a 3 millesimi di euro per chilometro per le classi 3, 4 e 5, Il secondo aumento riguardava, invece, solo i caselli di uscita sui raccordi autostradali (dunque per l'Abruzzo la Pescara Chieti sulla A25 e la Pescara Ovest Chieti sulla A14) ed era di un euro per le auto e di 2 euro per i camion.

Non si sarebbe pagata, invece, alcuna tariffa se si percorreva semplicemente l'Asse attrezzato Pescara-Chieti.

La decisione di ieri del Consiglio di Stato è stata accolta con soiddisfazione dal presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa. «Alla luce di quanto accaduto oggi (ieri per chi legge ndr) portiamo a casa», ha detto Testa, «un altro risultato positivo per gli automobilisti-pendolari».

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