Per due ore disabili bloccatinel cinema senza ascensore

Disavventura per due disabili e due loro amici all'Uci cinema, al centro commerciale i Petali. Dopo lo spettacolo, in piena notte, l'ascensore che avrebbe dovuto riportarli al piano terra era rotto e nessuno voleva prendersi la responsabilità di farli salire sul montacarichi. La vicenda si è finalmente conclusa solo dopo un paio d'ore

Un ascensore guasto può provocare diversi disagi. Soprattutto se un disabile ne ha assoluto bisogno per scendere da un piano rialzato. E' a quel punto che un disservizio improvviso, può trasformarsi per una persona con difficoltà motorie, in una vera «odissea». Come è accaduto qualche giorno fa alla galleria commerciale I Petali dello stadio Giglio.
A raccontare quanto accaduto, sono Massimiliano Giordano, Monia Castagnetti e Silvia Castagnetti.

«Il 10 gennaio scorso alle 22 io e altre 3 persone, tra cui uno disabile motorio come me che necessità di ausili ortopedici per gli spostamenti nonché dell'accompagnatore, siamo andati al cinema al centro commerciale I Petali, sala gestita da Uci Cinemas. Nell'uscire dalla sala, al termine dello spettacolo alle 00,30 circa, posta al primo piano della struttura per i sottoscritti Massimiliano Giordano, Lucio Guerriero, Monia Castagnetti e Silvia Castagnetti ebbe così inizio l'odissea. Recandoci all'ascensore che è l'unico mezzo che permette la salita e la discesa al cinema per persone in carrozzina ci siamo accorti che era guasto ed abbiamo chiamato il personale del cinema in servizio, il quale si è rivolto al responsabile del cinema, che a sua volta ha chiamato la vigilanza, unico organo deputato alla chiamata degli addetti alle riparazioni, che deve essere attivo 24 ore su 24. Insomma, di fronte al fatto che eravamo bloccati al primo piano, senza possibilità di tornare a casa abbiamo assistito ad un vero e proprio scaricabarile tra addetti, nessuno dei quali sembrava intenzionato a risolvere tempestivamente la questione».

Dell'episodio la direzione della galleria commerciale e del cinema, ne sono a coscienza, anche se ieri, alle nostre domande, nessuno di loro ha voluto rilasciare dichiarazioni. «Non essendoci altro mezzo - continuano nel loro racconto - per la discesa al piano, e visto che uno dei miei amici iniziava a sentirsi male, abbiamo proposto di utilizzare il montacarichi per il trasporto merci ma ci è stato risposto che non essendo noi merce non potevamo usufruirne». A quel punto, l'«odissea» del gruppo è proseguita per altre due ore, fino a quando, i responsabili della sala, hanno consentito ai quattro di utilizzare il montacarichi. «Perché - si chiedono - solo dopo che il nostro amico ha avuto una crisi isterica e abbiamo minacciato di denunciare quanto accaduto, ci è stato permesso di lasciare il cinema?»