ABRUZZO / CLIMA

Perturbazione veloce a San Valentino, il caldo anomalo apre problemi seri

Il tasso di crescita delle temperature provoca bombe d'acqua, calo delle riserve idriche con gravi ricadute su agricoltura e ondate di calore estive

CHIETI. Non piove. In Italia, e l'Abruzzo non fa certo eccezione, il tempo si mantiene secco, ventoso e caldo in pieno inverno: su gran parte del Centrosud ma anche sul Nordovest sono infatti raggiunti se non superati i 18-20°C, con picchi di 24-25°C sul versante adriatico: stiamo parlando di temperature sopra la media anche di 10-12°C e tipicamente primaverili. I meteorologi di 3Bmeteo.com prevedono tra giovedì e venerdì l'arrivo di una veloce perturbazione, che porterà qualche pioggia o anche temporali fuori stagione dapprima al Nord, poi Centrosud, accompagnata da un nuovo rinforzo del vento e un calo termico quanto meno apprezzabile in montagna e sul versante adriatico. Ma si tratterà di un episodio fine a se stesso, perché nel fine settimana tornerà l’anticiclone e si continuerà con questa tendenza climatica decisamente anomala.

Una situazione che preoccupa, nel breve come nel medio-lungo periodo. «In Abruzzo il tasso di crescita delle temperature è più pronunciato, con valori medi circa il doppio di quelli della media dell'emisfero nord». È quanto emerge da una analisi delle serie storiche di dati di temperatura registrati dal servizio ex-idrografico, ora centro funzionale della Regione Abruzzo, realizzata nel 2019 dal gruppo di chimica-fisica dell'atmosfera e clima dell'università d'Annunzio di Chieti-Pescara diretto dal professore Piero Di Carlo. «Questo aspetto» spiega Di Carlo «è molto importante per le riserve idriche e si ripercuote fortemente sull'agricoltura e le ondate di calore estive. C'è poi il risultato che riguarda le precipitazioni: in una determinata area di studio, nello stesso periodo, si è osservata una sostanziale costanza della quantità totale di pioggia precipitata negli anni, mentre il numero di giorni piovosi risulta in netto declino: il risultato è che le precipitazioni negli anni risultano essere sempre più intense. Questo aspetto è molto preoccupante, perché l'aumento delle intensità delle precipitazioni sembra essere un elemento di amplificazione degli effetti dell'aumento delle temperature».

Problemi sui quali è necessario trovare soluzioni, anche nell'immediato. «Se continua con questo clima caldo e avaro di precipitazioni, tra pochi mesi, l'agricoltura regionale, e in particolare quella teramana, si troverà in grosse difficoltà». Il grido d'allarme arriva dal consigliere, vicecapogruppo regionale del Pd, Dino Pepe. «Ritengo sia necessario dare vita a un tavolo tecnico, come già evidenziato da alcune associazioni di categoria e dal consorzio di Bonifica Nord, tra Regione Abruzzo, prefettura, Enel e associazioni per  programmare e verificare il fabbisogno idrico regionale disponibile da qui ai prossimi mesi estivi». Secondo Pepe, sono a rischio le colture della vallata del Vomano e del Tordino, così come potrebbero entrare in crisi idrica molte realtà produttive importanti che operano sul territorio come Amadori, Italsur ed Edilvomano che usufruiscono delle risorse idriche garantite dal consorzio di Bonifica Nord.

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