Pescara-Roma, Salvini alla Camera nega la variante soft
Il ministro risponde all'interrogazione del deputato Sottanelli sul futuro tracciato che commenta: "Così usa le ruspe sulle abitazioni per circa 100 famiglie, aziende e attività". La protesta del Comitato Comferr
PESCARA. Salvini tira dritto sul futuro tracciato della ferrovia Pescara-Roma. Talmente dritto da negare la possibilità di realizzare un’alternativa, ovvero la "variante plus" che non avrebbe impatto su attuali edifici e quindi sulle comunità dell'area metropolitana Chieti-Pescara. A segnalare la posizione del ministro alle Infrastrutture e a commentarla è il deputato abruzzese di Azione, Giulio Sottanelli, prendendo spunto dalla risposta che Salvini ha dato alla sua interrogazione nel question time alla Camera dei deputati.
"Ho chiesto a Salvini di fermare i lavori e portare avanti il progetto della ‘variante plus’, ricordando che le infrastrutture si fanno per i cittadini e non contro i cittadini, per la comunità e non contro la comunità. Il ministro invece sta usando le ruspe contro una comunità e 100 famiglie che dovranno abbandonare la propria casa, distruggendo il loro passato e i loro sentimenti".
Sottanelli ricorda come a febbraio Salvini fosse arrivato in Abruzzo e si fosse impegnato con il Comitato Comferr (Comitato intercomunale della velocizzazione della linea Pescara-Roma) per trovare una soluzione agli interventi della Pescara-Roma che, attualmente, prevede l’abbattimento di abitazioni per circa 100 famiglie, di alcune aziende e attività tra San Giovanni Teatino e Manoppello: "Oggi, in occasione del question time alla Camera, ha risposto negando la possibilità di realizzare un’alternativa, ovvero la ‘variante plus’ . A questo punto Salvini o non ha parlato con Rfi (Rete ferroviaria italiana) o non è stato ascoltato perché tutti i problemi tecnici sono, nello specifico, semplici da superare”.
Il Comitato che conta oltre 2500 iscritti continuerà a manifestare. "E noi", riprende Sottanelli, "continueremo a seguire con estrema attenzione questa delicata vicenda. Le ruspe non possono demolire un territorio”.