Pioggia di stelle Michelin sull'Abruzzo: premiati Reale e Les Paillotes

Premiata la cucina abruzzese di qualità: piace l'abbinamento tra territorio e ricerca

 PESCARA. Per decenni l'Abruzzo è rimasto fuori dal circuito della grande cucina italiana. Era certamente una cucina regionale di una certa importanza e carattere, soprattutto per quanto riguardava il Teramano, ma tale restava, regionale e dunque locale, difficilmente esportabile.
 Dal qualche anno la situazione è cambiata. La cucina abruzzese, ricca di prodotti tipici, di profumi e anche di una cantina di vini sempre più selezionata, si è raffinata e innovata, mentre è cresciuta una nuova leva di chef che sta portando i sapori dell'Abruzzo ai livelli più alti.
 
 Lo dimostra la guida Michelin che nel 2010 ha premiato con il massimo dei voti (le prestigiose stelle Michelin) ben due ristoranti: il Reale di Rivisondoli dello chef Niko Romito che ha di nuovo issato sulle proprie insegne le due stelle della guida; e il Café Les Paillotes sul lungomare Cristoforo Colombo a Pescara condotto in cucina dallo chef Antonio Strammiello che guadagna una stella Michelin.
 
Accanto a queste due eccellenze della gastronomia abruzzese una quantità non piccola di ristoranti segnalati per la qualità e la gradevolezza dell'offerta. Nel giudizio espresso dai severi giudici della guida, il Reale di Niko Romito è un ristorante dove «la cucina abruzzese trova un palcoscenico di livello nazionale, come non ha mai conosciuto: una cucina quasi "proustiana" che va alla ricerca dei ricordi d'infanzia, ma si lancia nel futuro, filtrata dalla dirompente personalità dello chef». Le specialità segnalate sono un inno al territorio: baccalà, peperone affumicato e granita di patate; assoluto di cipolle, parmigiano e pistilli di zafferano.

 Per il Café Les Paillotes la musica cambia e, oltre alla cucina, l'ambientazione, il lusso, l'architettura, la posizione sul lungomare pescarese influenzano non poco i giudici: «Le stelle sopra di voi, colori, fragranze e pezzi di arredo sembrano ammiccare con eleganza a racconti esotivi, mentre in cucina non si accettano distrazioni: mare e ricerca per un'indimenticabile esperienza gourmet». I piatti segnalati sembrano arrivare direttamente dall'Adriatico più azzurro: ostriche su granita di pomodoro con sedano e dragoncello, ravioli di merluzzo con calamari, volgole e ragù di verdura.

 Ma le scoperte non finiscono qui. In tutte le province abruzzesi la guida ha qualche locale da segnalare: per il confort, per il rapporto prezzo-qualità, oppure per l'amenità, bizzara categoria che può valere un viaggio.

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